Joe Biden, il report italiano che affonda il presidente degli Usa: perché di lui non ci possiamo fidare
La guerra in Ucraina ha cambiato in profondità l'atteggiamento degli italiani sui grandi temi della politica estera, dei rapporti con l'Europa e con i principali attori dello scacchiere internazionale. Un sondaggio di Swg rivela dati per alcuni aspetti sorprendenti. Crollano intanto, come era facile attendersi, le simpatie verso la Russia. Se nel giugno 2020, all'indomani dell'aiuto portato durante la pandemia, le simpatie verso Mosca (ben il 18%) erano superiori addirittura a quelle verso Berlino (appena il 12%) e a Parigi (il 15%), ora la Russia è considerata un paese "amico" solo dal 2% degli italiani, mentre schizzano in alto le simpatie verso la Francia (38%), il primo paese in assoluto e verso la Germania (34%), il secondo.
Crolla anche il gradimento verso Pechino (3% contro ben il 22% di due anni fa). Sorprendentemente scendono vistosamente i consensi pure per Washington (27% contro il 44% del giugno 2021): l'America non è più avvertita come la nazione più vicina all'Italia.
Stupefacente è anche il responso alla domanda: verso quale direzione deve indirizzarsi il nostro Paese? Nel contesto politico mondiale quasi la maggioranza assoluta degli italiani (47%) ritiene che si debbano rafforzare il legami europei. In crollo verticale la spinta verso l'atlantismo: appena il 9% degli italiani, contro il 20 di giugno 2021, ritiene si debbano rafforzare i legami con gli Usa, mentre solo l'8% sostiene le ragioni di rapporti privilegiati con Mosca. Ben il 57% degli intervistati (soprattutto elettori di FdI e del M5S) sostiene che gli Usa difendano i loro interessi e non abbiano a cuore gli interessi di tutti i Paesi democratici. Paradossalmente i più forti sostenitori della buona fede di Washington si trovano fra gli elettori del Pd (il 38% contro una media nazionale del 24%). Insomma i più filoamericani sono gli eredi del vecchio Pci. Una netta maggioranza (41%) vede un futuro caratterizzato sempre più da una contrapposizione frontale fra il blocco democratico (Europa e Usa) e il blocco autoritario (Russia e Cina) mentre per ben il 20% degli italiani la contrapposizione sarebbe addirittura fra 4 blocchi separati: Europa, Usa, Russia, Cina.
Ben il 56% degli intervistati vorrebbe poi il blocco di tutte le importazioni dalla Russia, e il 53% auspica un colpo di Stato che destituisca Putin. Sono tuttavia pochi gli italiani (appena il 38%) che sarebbero d'accordo con un aumento della fornitura di armi all'Ucraina.
Il quadro è destinato ad incidere sulla politica italiana.
Emerge la voglia di una Europa più forte, più coesa, alleata con l'America ma capace di contrapporvisi laddove gli Usa non perseguano interessi comuni. Putin ha disperso invece un capitale enorme di consensi che lo aveva portato nel dicembre 2015, secondo un sondaggio Ipsos, ad essere il politico straniero più popolare in Italia, persino un punto in più di Obama. Insomma c'è molto materiale per una seria riflessione di tutte le forze politiche.