Charlotte Angie, la scoperta della scientifica nel suo appartamento cambia il quadro: cosa nasconde ancora il killer?
Nuovi dettagli sulla morte di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, la ragazza di Rescaldina uccisa dal vicino di casa, Davide Fontana. Si scopre infatti che il reo-confesso non ha ripulito l'appartamento della ragazza in modo "grossolano", così come detto durante l'interrogatorio, ma molto "accuratamente".
Charlotte Angie, inaspettata svolta nelle indagini: non solo Fontana, è caccia al complice
I dettagli viaggiano sul Corriere della Sera, che svela come nel corso dell'ispezione della sezione Rilievi dei carabinieri, che ha fatto il primo sopralluogo nella corte di via Melzi, Rescaldina, dove abitavano la vittima e l'assassino, siano stati trovati minuscoli schizzi di sangue che, evidentemente, erano sfuggiti al bancario e food blogger, 43 anni, che ha confessato di aver ucciso Charlie, la ragazza che da qualche tempo si era data al cinema a luci rosse. L'omicidio risale allo scorso 10 gennaio.
Uccisa a martellate, per poi tagliarle la gola, "colpendola più volte con bestiale violenza" e "con modalità che nulla hanno di compassionevole", secondo gli inquirenti. La camera in cui è stata uccisa era piena di peluche, che stazionano sui ripiani attorno al palo da lap dance a cui Carol è stata legata, seviziata e uccisa. Peluche che hanno colpito il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, che ha detto di aver provato "una grande tenerezza e molta tristezza. Magari erano del figlioletto di sei anni, ma sembravano proprio suoi".
Prima di concludere il sopralluogo, i carabinieri sono entrati anche nell'appartamento di Fontana, per sequestrare alcuni oggetti, tra cui due computer. I prelievi delle tracce trovate saranno effettuati solo in seguito, in presenza dei consulenti di parte. Il legale di Fabbi, Stefano Paloschi, si è riservato di chiedere l'incidente probatorio.