Omicron 2, Massimo Andreoni: "Cosa vedo nella corsia del mio ospedale", ripiombiamo nell'incubo?
Con l'indice di contagio che schizza a 1,24 (come a fine dicembre) e il terzo giorno di fila che i positivi certificati sono alla soglia dei 75 mila in 24 ore, gli ospedali cominciano a registrare un aumento dei "casi gravi", ovvero dei ricoveri in terapia intensiva: la vera cartina di tornasole dello stato dell'epidemia. In alcune Regioni, infatti, ieri le terapie intensive hanno fatto segnare un +8.
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La conferma arriva dal professore Massimo Andreoni ordinario di Malattie infettive e direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive di Roma Tor Vergata: "Da qualche giorno", ha detto a Repubblica, "cominciamo a rivedere qualche malato più grave. L'evidenza clinica ci dice che già dopo tre mesi la protezione del vaccino dalla malattia grave scema e purtroppo questa variante Omicron 2, oltre a essere la più diffusiva mai vista, ha anche diverse mutazioni tanto da sfuggire a uno dei due anticorpi monoclonali che abbiamo a disposizione e, dopo quattro mesi dal booster, anche la protezione dal semplice contagio scende alla soglia molto bassa del 20%. Potevamo sperare in una quarta dose in tempi stretti per gli anziani, senza aspettare l'autunno, così dovremo tenerli bene al riparo. L'indice di trasmissibilità è troppo alto per non temere che rimangano infettati".
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La preoccupazione maggiore, spiega Andreoni, è che "con una così alta circolazione del virus possa crearsi una nuova variante capace di bucare i vaccini che finora ci hanno salvato". Quindi l'appello ai cittadini "di essere responsabili e osservare volontariamente i comportamenti non più prescritti per legge" mentre alle istituzioni quello di "mantenere un monitoraggio stretto del virus che circola. È davvero indispensabile".
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