Sabrina Quaresima, "niente accade per caso": il sospetto: trappola alla preside? Chi vuole fargliela pagare
Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma, accusata di aver avuto una relazione con un suo studente maggiorenne, sta subendo la vendetta di qualcuno? Secondo lei sì: le accuse farebbero parte di un disegno più grande, di una mossa studiata a tavolino per mandarla via. Considerazioni che trovano sponda nelle parole del suo avvocato Alessandro Tomassetti che ha dichiarato a Open che "le cose non accadono mai per caso. Dietro c’è sempre un motivo". "Forse è risultata scomoda a qualcuno? Forse qualcuno gliel’ha fatta pagare?". Nel mirino è finito Luigi Botticelli, che era vicepreside al Montale di Roma fino allo scontro con Sabrina Quaresima - ripreso in un video in cui i due litigano per il parcheggio della sua moto -, e che è stato sollevato dall’incarico insieme a un altro responsabile.
La preside, il sesso con lo studente, il registratore acceso: cosa proprio non torna
Il professore di educazione fisica in una intervista al Corriere ribatte alle accuse minimizzando l'accaduto. "Lei ha un carattere particolare", dice a Valentina Santarpia, "ogni tanto faceva qualche sfuriata, come quando mi ha detto di parcheggiare bene la moto o di tenermi la mascherina sul viso. Aveva ragione. Anche se mi sono infastidito, ho 65 anni e mi sono sentito rimproverare come da mia madre. Sto pensando a difendermi legalmente". "Non ho usato niente. Ho solo raccolto lo sfogo di un ragazzo. Anzi, lui non voleva nemmeno parlare con me, ma con la sua docente d'italiano, di cui si fidava. Il ragazzo ha chiesto di sua spontanea volontà di parlare, non ha chiesto aiuto. E la professoressa ha voluto che assistessi".
Botticelli non rivela il contenuto dell'incontro che riferirà all'ispettrice dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio che sta indagando sulla vicenda, ma ci tiene a spiegare che se fosse stato al posto della Quaresima "avrei chiamato lo studente e almeno altri dieci testimoni e avrei chiarito la vicenda. Chi dirige deve essere pulito, e se è diffamato, deve subito chiarirlo". Invece la preside "era alterata, mi ha rimosso dall’incarico. Come se fosse colpa mia. Ma la segnalazione all’ufficio scolastico regionale è arrivata da parte di diverse persone, tutti ne parlavano". Ma precisa di non aver fatto circolare le chat per vendetta: "Certo che no. I ragazzi ne parlavano da mesi, ma io non le ho mai viste".