Charlotte Angie, è caccia al complice di Davide Fontana: l'ultima ipotesi del giudice
Il delitto di Carol Maltesi, la 26enne italo-olandese - diva del porno con il nome di Charlotte Angie - massacrata lo scorso gennaio a martellate e poi sgozzata, ha un reo-confesso, ma il caso non è chiuso. Oggi la Scientifica di Brescia sarà a Rescaldina a setacciare le case della vittima e del suo carnefice, Davide Fontana in carcere da martedì per omicidio aggravato dalle sevizie, occultamento e distruzione di cadavere. I carabinieri useranno il luminol, il reagente che indica con una luminescenza possibili tracce ematiche, per trovare riscontro a quanto raccontato da Fontana, ma soprattutto per capire se l'uomo ha agito da solo.
"Perché Charlotte Angie è stata uccisa": il vero movente di Davide Fontana, ora si capisce tutto
Per il gip infatti, come riporta il Giorno, devono ancora "essere adeguatamente approfonditi alcuni aspetti della vicenda, anche e soprattutto in relazione all'eventuale coinvolgimenti di altri soggetti nella fase finale del complesso crimine". Chi indaga cerca un riscontro alle dichiarazioni con accertamenti su luoghi, tempi, circostanze. Gli investigatori stanno cercando prove sui telefoni e in particolare stanno provando a recuperare dallo smartphone il video di quell'ultima serata che sembra sia stato cancellato.
I carabinieri vogliono pure recuperare gli stracci e le spugne usati da Fontana per ripulire l'appartamento di Carol dal sangue, e poi, pare, riposti a casa sua. Verificheranno anche il momento dell'acquisto al Bricoman del seghetto e dell'accetta utilizzati per fare a pezzi la giovane mamma, e su Amazon del freezer a pozzetto in cui l'ha conservata fino al 20 marzo, per poi buttarla in un burrone a Borno.