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Guerra, l'Italia aumenta la produzione dei caccia F-35: il "negoziato riservato" tra Draghi e Biden

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La produzione degli F-35 aumenterà anche in Italia. I controversi cacciabombardieri, velivoli da guerra dalla più avanzata tecnologia cresceranno di numero. A deciderlo un accordo politico che prevede che nella fabbrica di Cameri, a Novara, vengano prodotti anche gli F-35 comprati da altri Paesi europei. Si tratta del risultato di un accordo riservato tra il governo Draghi e quello americano, condotto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Tutto questo però non ha a che vedere con la guerra in Ucraina - ricorda Il Fatto Quotidiano - le trattative erano infatti in fase avanzata prima che la Russia invadesse il Paese di Volodymyr Zelensky.

 

 

In ogni caso non mancano le polemiche. Nella fabbrica italiana verranno - stando alle indiscrezioni - prodotti 24 dei velivoli svizzeri. E ancora: 29 velivoli per l'Olanda, 35 cacciabombardieri scelti dalla Germania, i 64 F-35 comprati dalla Finlandia. In ogni caso il senso dell'accordo è tutto politico. Gli Stati Uniti guidati da Joe Biden le stanno tentando tutte per farsi amica l'Italia. Allo stesso tempo Lockheed, impresa statunitense attiva nei settori dell'ingegneria aerospaziale e della difesa, prende la palla al balzo.

 

 

L'affare infatti non è da poco, visto che Cameri è l'unica linea di assemblaggio in Europa. L'azienda sta così discutendo su altri accordi industriali in Italia, sia con la Difesa sia con Leonardo e altre industrie. Se gli accordi saranno confermati - conclude il quotidiano l'attività del sito di Cameri, che occupa 1.100 addetti, verrà di gran lunga ampliata. Le stime parlano di raddoppiare o perfino di triplicare l'attività per un ritorno di circa 30 miliardi. Anche se al momento il numero è da verificare.

 

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