Benzina e diesel, "una truffa colossale". La guerra in Ucraina non c'entra: Putin e mercati, quanti soldi ci stanno fregando al giorno
Una "colossale truffa" sull'impennata dei prezzi dei carburanti. Secondo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani non c'è guerra in Ucraina che tenga: "Non esiste una motivazione tecnica per cui questi carburanti siano così costosi, il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese. I prezzi dell'energia stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti. Se mettiamo un tetto ai prezzi blocchiamo questa spirale speculativa. Siamo in presenza di una colossale truffa che viene dal nervosismo del mercato ed è fatta a spese delle imprese e dei cittadini".
"Negli ultimi giorni - rivela Cingolani, intervistato da Sky Tg24 Progress - abbiamo dato in media quasi 1 miliardo di euro al giorno per l'acquisto di gas, tutta l'Europa alla Russia, forse più del costo della guerra che Putin sta sostenendo. Ed è la dimostrazione evidente che i mercati seguono logiche proprie. Paghiamo errori storici per non aver diversificato la nostra dipendenza energetica". "Se anche volessimo cambiare il nostro dosaggio energetico sarebbe tardi - ha proseguito il ministro -, ci vorrebbero anni, quello che possiamo fare è andare al massimo sul nostro gas che possiamo vendere alle piccole e medie imprese energivore a un prezzo controllato. Per lo stesso motivo adesso non avrebbe senso costruire centrali nucleari. Quello che non dobbiamo fare è perdere il treno delle nuove tecnologie. Dobbiamo accelerare le sorgenti rinnovabili".
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Intanto dal centrodestra è il senatore Francesco Giro, doppia tessera Lega e Forza Italia, a invocare l'intervento di Mario Draghi: "Il governo intervenga subito per riportare il prezzo del carburante sotto i 2 euro al litro. Altrimenti sono solo chiacchiere e deve intervenire la Procura (di Roma, ad esempio)".