Supermercati: in Italia razionati olio, farina e zucchero. Ecco le limitazioni, un Paese sotto-choc
Vallo a spiegare ai più giovani, che i copioni dei film possono diventare realtà. Altro sintomo di questi tempi disgraziati. È nel brivido che corre leggendo il piano governativo in caso di radiazioni nucleari. È pure nel rischio di dover razionare, o quantomeno controllare un po' di più, gli approvvigionamenti alimentari. Una roba da libri di storia, o da film appunto, che qui e là ha preso corpo, per realtà o per psicosi. Le concause si addensano, più d'una. Il caro carburante, che mette in seria difficoltà il lavoro degli autotrasportatori, così come il rialzo della bolletta energetica che mette nei guai un po' tutti i settori. Poi la crisi delle materie prime. Problemi già esistenti prima della guerra tra Russia e Ucraina, ma che quest'ultima ha aumentato di intensità.
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DUE BOTTIGLIE A TESTA
E allora sale un nodo in gola a leggere un cartello, spuntato in un supermercato della catena «MD» a Milano in via Negroli 46. «A fronte della grave situazione internazionale, per garantire continuità di rifornimento si potranno acquistare max 2 pezzi totali per tutti gli oli di semi». Un inedito, inimmaginabile persino nel 2008, l'anno-simbolo del buio della nostra economia. E poi c'è il caso Toscana. Una lunga nota di Coldiretti sottolineava che a causa del conflitto in corso si è verificata un'«esplosione dei costi dei mangimi» oltre al «blocco alle esportazioni di mais dall'Ucraina ed anche dall'Ungheria». La stessa nota, poi, faceva riferimento ai "primi razionamenti" applicati ai supermercati Unicoop Firenze dove si è deciso di mettere un tetto per chi compra olio di semi di girasole, farina e zucchero». La stessa Unicoop, in un comunicato, non smentisce la cosa, ma fornisce una spiegazione dell'accaduto. La premessa è che «al momento non emerge alcun rischio relativo alla mancanza dei prodotti», però «alla luce di diversi episodi di accaparramento che si sono verificati nei punti vendita» fiorentini «da parte di alcuni operatori commerciali», la cooperativa ha stabilito «un limite all'acquisto di 4 pezzi per carta socio per olio di semi di girasole, farina e zucchero, prodotti di largo consumo quotidiano». Si tratta, proseguono, di «una decisione che vuole tutelare da eventuali rischi speculativi tutti i soci e clienti che ogni giorno fanno la spesa» nei loro negozi. Trattandosi di un tema giustamente ultra sensibile, anche la Coop nazionale chiarisce: «Al momento non c'è un rischio di mancanza di prodotti. Tutte le nostre organizzazioni stanno operando per assicurare un servizio completo ai consumatori. La situazione sul versante approvvigionamento prodotti è in continua evoluzione, ma non tale da destare imminenti preoccupazioni». Insomma, senza spaccare il capello in quattro, nessun allarme, ma quel che vale oggi può non valere domani. E l'aritmetica dell'andamento dei prezzi si intreccia con l'emotività dell'animo umano, facile a reazioni di psicosi collettiva con una società esausta, dopo due annidi Covid e l'abbattersi di nuovi guai.
PSICOSI
Così in Sardegna è scattato il panico per un messaggio vocale (oramai un classico delle bufale global) che viaggia su whatsapp e dà notizia di alcune settimane di mobilitazione degli autotrasportatori, che non garantirebbero più i loro servizi di consegna. Dunque, l'invito è di fare carburante e le scorte di cibo. Risultato: file in molti distributori e scaffali presi d'assalto. Probabilmente tutto nasce dall'annuncio di Trasportounito, che per lunedì ha fissato la sospensione dei servizi «per causa forza maggiore». Tuttavia, il Presidente di Conftrasporto Uggè ha derubricato a probabile "fake news" la notizia di un'iniziativa che si protragga per più settimane. «Il senso di responsabilità e le norme esistenti non lo consentono». In ogni caso, una catena di supermercati dell'Isola, il gruppo Isa, ha dovuto emettere un avviso ai consumatori per rassicurare «che in tutti i suoi supermercati non ci sono e non ci saranno problemi di mancanza di merce negli scaffali».