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Bollettino 28 febbraio: crollano i contagi ma i morti continuano a salire. Come si spiega il trend inquietante

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Continua a migliorare la situazione epidemiologica dell’Italia, che si avvia ad abbondare lo stato di emergenza dopo due anni durissimi. Il Covid è stato “cancellato” dalla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, ma comunque la convivenza col virus era ormai già iniziata, soprattutto alla luce dell’alto tasso di vaccinati raggiunto dall’Italia.

 

 

Il bollettino di oggi, lunedì 28 febbraio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 17.981 contagiati, 40.415 guariti e 207 morti a fronte di 198.513 tamponi analizzati. Quest’ultimo è un dato molto basso, essendo legato al solito calo della domenica, ma ciò non toglie che il tasso di positività sia in discesa e questa è certamente una buona notizia: è stato rilevato al 9,1% (-0,6 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione continua a scendere: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -17 (10.851 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -19 (714) a fronte di 39 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo il rapporto esteso dell’Istituto superiore di sanità registra un calo “dei casi segnalati, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in intensiva. Sono invece ancora in aumento i decessi”. Dal 7 al 20 febbraio sono stati segnalati 771.327 nuovo casi, di cui 715 deceduti. Tra i no-vax, rispetto a chi ha avuto la dose booster, il tasso di mortalità è 17 volte più alto: questo spiega in parte il numero ancora alto di decessi, dato che venendo meno l’uso di mascherine, distanziamento e quant’altro chi non è vaccinato è facilmente esposto al Covid e quindi alla malattia grave.

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