Benzina, famiglie italiane rovinate dalla guerra in Ucraina: quanto costa in più un pieno
L’invasione russa e di conseguenza lo scoppio della guerra in Ucraina sta facendo precipitare la situazione di benzina e gasolio, le cui quotazioni internazionali in un solo giorno sono salite di cinque centesimi al litro. Già si notano le prime ripercussioni alle pompe di benzina, anche se i veri rincari avverano nei prossimi giorni.
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Stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di tre centesimi al litro i prezzi di benzina e gasolio, mentre Tamoil di un centesimo. Si tratta dell’ennesima mazzata ai danni dei consumatori: secondo Assoutenti, il costo per i rifornimenti aumenterà di 400 euro annui a famiglia. “Oggi un litro di benzina costa il 21,9% in più rispetto allo scorso anno - ha sottolineato il presidente Furio Truzzi - mentre il gasolio vola al 23,9%. Questo significa che un pieno costa in media 16,6 euro in più rispetto al 2021, con un aggravio di spesa di circa 400 euro a famiglia. A tali effetti occorre aggiungere quelli indiretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma”.
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Il presidente di Assoutenti ha quindi definito quella di benzina e gasolio una vera e propria emergenza “che impoverisce i consumatori ma arricchisce le casse dello Stato, che grazie agli incrementi dei listini dei carburanti incamera maggiori entrate grazie alle tasse che gravano su benzina e gasolio”.