Francesco Vaia, "l'anomalia dei morti per Covid in Italia: cosa vedo in corsia". Una bomba: maxi-truffa sui numeri?
"È un dato anomalo e per questo credo sia giunto il momento di fare un’analisi della mortalità da Covid": Francesco Vaia, direttore dell'ospedale Spallanzani di Roma, commenta il numero di morti da Covid in Italia. Un numero sempre molto alto, nonostante la discesa della curva dei contagi, e molto lontano da quello di molti altri Paesi. A tal proposito l'esperto, sentito da La Stampa, ha detto: "A mio giudizio molti decessi sono con e non per Covid, lo vediamo anche qui allo Spallanzani. Nei Paesi come la Germania che questa verifica l’hanno fatta, la mortalità effettiva per Covid si è ridotta del 25%".
Il medico, poi, ha affrontato la questione restrizioni, invocando un allentamento delle misure anti-Covid graduale ma necessario: "Le misure restrittive non possono, ma devono essere allentate", anche perché "siamo già in fase endemica, ossia di convivenza con il virus. Oltre il 90% di quello circolante è Omicron, che è molto meno patogeno". Questa variante, infatti, spinge rapidamente verso l'alto la curva dei contagi, ma altrettanto rapidamente la fa scendere. "In tempi non sospetti avevo messo in guardia dagli ingiustificati catastrofismi che ingenerano solo ansia nella popolazione - ha proseguito Vaia -. Oggi possiamo dire che siamo molto vicini al mare calmo".
Sulla necessità di una quarta dose, infine, il direttore dello Spallanzani è stato molto chiaro: "Bisogna fare degli studi immunologici per verificare quanta parte della popolazione si è immunizzata. Così capiremo se un nuovo richiamo sia necessario o no. Sul rischio di nuove varianti dico che nella coda di una pandemia i virus tendono a mutare in meglio. Certezze non ne abbiamo, ma possiamo nutrire buone speranze che sia così anche questa volta".