Green pass, "ecco la data in cui verrà abolito": indiscrezioni dal governo. Ma qualcosa proprio non torna
Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo e l'abbandono delle mascherine sia all'aperto che al chiuso, sembra che la pandemia sia ormai ai titoli di coda. Resta però il green pass, il certificato che accerta la vaccinazione, la guarigione o l'esito negativo di un tampone. Questo strumento rappresenta un vero e proprio lasciapassare ed è ancora oggi necessario per accedere a gran parte delle attività, dal ristorante al luogo di lavoro. Pare, però, che la certificazione resterà in vigore ancora per un po'. Stando a quanto riporta Open, verrebbe eliminato solo alla fine di giugno. Per i più ottimisti anche il 15.
Nel frattempo i dati sui contagi sembrano essere in netto miglioramento ormai da giorni. La curva, infatti, starebbe scendendo piuttosto velocemente, nonostante i circa 100 mila nuovi casi ogni giorno. E di conseguenza sta calando anche la pressione sugli ospedali. Di qui le ordinanze che permettono di togliere la mascherina all'aperto dall'11 febbraio e al chiuso dal primo aprile. L'11 febbraio, inoltre, è prevista anche la riapertura delle discoteche, dove però potrà entrare solo chi ha il Green pass rafforzato, quello rilasciato a guariti e vaccinati.
Il 15 giugno scade, invece, l'obbligo vaccinale per gli over 50. E lo stesso giorno potrebbe segnare pure l'addio definitivo al green pass. "Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo all’inizio di una nuova fase: così come gradualmente abbiamo introdotto tutta una serie di restrizioni, con la solita gradualità provvederemo ad allentarle", ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. La certificazione verde, insomma, sarà una delle ultime restrizioni a scomparire. Ci si chiede, però, se sia legittimo continuare a considerarlo obbligatorio, vista la fine dello stato di emergenza a fine marzo.