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Vita Bagnulo, finti tamponi e vaccini: quanti soldi ha fatto l'infermiera di Piacenza. Ma finisce in disgrazia

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L’infermiera Vita Bagnulo si trova in carcere a Reggio Emilia con l’accusa di aver fatto false vaccinazioni e falsi tamponi per concedere il Green Pass a diversi no-vax. Quest’ultimi accettavano di pagare bei soldoni per mettere in scena il teatrino, ma è stato proprio uno di loro a far saltare tutto: dopo la finta vaccinazione, è finito in terapia intensiva a causa del Covid e a quel punto la fidanzata, che sapeva tutto, aveva denunciato l’accaduto alle infermiere dell’ospedale.

 

 

Le indagini erano già in corso ma questa testimonianza è stata decisiva per dare una svolta. L’infermiera Bagnulo aveva trovato una grande fonte di guadagno grazie ai no-vax: si faceva pagare 250 euro per una finta vaccinazione e 500 euro per un tampone falsificato. Stando alla ricostruzione della gip di Piacenza, l’infermiera - che tra l’altro è vaccinata a ciclo completo, mica scema lei, a differenza dei suoi “clienti” - si presentava all’hub vaccinale di Piacenza nei giorni in cui non era di turno, dicendo al responsabile e ai colleghi di aver convinto alcuni no-vax a vaccinarsi, ma solo tramite la sua mano “fidata”.

 

 

Quando l’Ulss piacentina ha iniziato a nutrire dei dubbi su di lei, ha cambiato strategia: ha iniziato a convocare i clienti nelle farmacie in cui lavorava part-time e faceva risultare i tamponi positivi e poi dopo dieci giorni negativi, in modo da ottenere il rilascio del Green Pass.

 

 

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