Lockdown, "impatto nullo" su morti e contagi da Covid. Lo studio: Speranza ci ha rinchiuso per niente?
L'impatto del lockdown? Devastante sulla tenuta economica e sociale di un Paese, ma praticamente "nullo" su quello della salute pubblica nel quadro della lotta al Covid. Lo afferma un nuovo studio sulla prima ondata della pandemia condotta dalla Johns Hopkins University. I "blocchi" hanno ridotto la mortalità per Covid "dello 0,2% negli Stati Uniti e in Europa", spiega il tabloid britannico Daily Mail riportando i dati della ricerca. "Sebbene questa meta-analisi concluda che i blocchi hanno avuto effetti minimi o nulli sulla salute pubblica, hanno imposto enormi costi economici e sociali laddove sono stati adottati - sottolineano i ricercatori -. Di conseguenza, le politiche di blocco sono infondate e dovrebbero essere respinte come strumento politico pandemico". Un colpo mortale a quello che è sempre stato il vanto dell'ex premier Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ancora in carica, grandi sostenitori dello strumento delle chiusure, tanto da applicarlo su scala nazionale, per due mesi, da 9 marzo 2020 per quasi due mesi, e considerando la misura decisiva nel contenimento di contagi e vittime.
Secondo i ricercatori coordinati da Steve Hanke, uno dei fondatori della Johns Hopkins School of Applied Economics, Jonas Herby e Lars Jonung, economista svedese, a fronte di benefici "al massimo marginali" ci sono stati "effetti devastanti" sull'economia e sulla società. Le chiusure "hanno contribuito a ridurre l'attività economica, aumentare la disoccupazione, ridurre l'istruzione, causare disordini politici, contribuire alla violenza domestica e minare la democrazia liberale".
Senza contare gli "effetti collaterali": da maggio 2020 ad aprile 2021, gli Stati Uniti hanno registrato 100.306 decessi per overdose di droga, un aumento del 28,5% rispetto ai 78.056 morti nei precedenti 12 mesi. Gli incidenti di violenza domestica sono aumentati dell'8,1% mentre ad aprile 2020 il tasso di disoccupazione è salito al 14,8% prima di scendere al 3,9% a dicembre. "Un tale calcolo standard del costo-beneficio porta a una conclusione forte: i blocchi dovrebbero essere respinti a priori come strumento politico per la pandemia".