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Green pass, "siamo cinquemila": panico all'Ariston a poche ore da Sanremo, tam-tam in Liguria

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Caos a poche ore dall'inizio di Sanremo. A protestare contro la kermesse musicale una rappresentanza dell'Unione civica dei movimenti "No Green Pass" e "No Obbligo Vaccinale". Il motivo? Chi non ha il certificato verde non può entrare all'Ariston. Tra questi anche Diego Costarcurta, uno degli attivisti portavoce della protesta, che hanno rinunciato per principio al Green pass anche avendone diritto. E così nella mattinata di martedì 1 febbraio, giorno di inizio del Festival, sono state cinquemila le firme, accompagnate da un esposto-petizione, depositate in Prefettura a Imperia per chiedere una mediazione con la Rai e Amadeus.

 

 

L'obiettivo è quello di far salire una delegazione del gruppo sul palco del teatro. Qui i manifestanti vorrebbero parlare per tre minuti, in fascia oraria di prima serata. Nel documento si contestano l'obbligo vaccinale per gli over 50, il personale sanitario e le forze dell'ordine; l'istituzione del Green pass per servizi come banche o posta e ora anche negozi.

 

 

"La raccolta firme - ha spiegato Costacurta - è arrivata a un traguardo inaspettato, segno che il malcontento monta nel sottobosco degli emarginati del Green pass, sospesi dal proprio lavoro senza una ragione che possa giustificare leggi che sembrano prove generali di dittatura e discriminazione". E ancora: "Lavoriamo per il popolo e riusciamo a garantire assistenza medica, quello che i medici si sono dimenticati o non fanno abbandonando la gente, con medici carbonari, dei quali preserviamo il nome. Abbiamo guarito tantissime persone. Personalmente, ne ho seguite piu' di quaranta con i miei colleghi".

 

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