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Green pass, gli italiani prigionieri: "Rischiamo di perdere il lavoro". Certificato verde, il disastro peggiore

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Dal primo febbraio la durata del Green Pass verrà ridotta da nove a sei mesi. Modifica che entrerà in vigore ormai tra pochi giorni, eppure centinaia di persone si trovano in una situazione piuttosto antipatica. C’è infatti chi ha avuto il Covid, è guarito e avrebbe quindi diritto alla certificazione verde “rafforzata”, quella che spalanca le porte a una vita quanto più normale, eppure non riesce a ottenerlo.

 

 

Un disservizio pesante nella macchina di gestione dell’epidemia e soprattutto del Green Pass, che rischia di avere conseguenze molto pesanti, dato che le persone guarite senza ricevere la certificazione sarebbero fortemente penalizzate sul posto di lavoro e anche nella vita quotidiana. Molti cittadini si trovano infatti in una situazione ambigua, dato che il Green Pass ottenuto sei mesi fa con le due dosi è vicino alla scadenza o sospeso (nel caso in cui sia emersa una positività): sarebbero obbligati a fare la terza dose anche se hanno avuto il Covid solo per ottenere il certificato verde.

 

 

Una situazione surreale che va risolta - ha dichiarato Andrea Biancani, consigliere regionale delle Marche che ha raccolto molte proteste - queste persone risultano guarite e nel momento in cui fanno il tampone negativo per uscire dall’isolamento dovrebbe automaticamente aggiornarsi la situazione del loro Super Green pass. Ma invece ci sono diverse centinaia di persone che attendono questo aggiornamento. Chi si occupa di sistemi informativi tra Regione e Asur deve attivarsi altrimenti migliaia di persone si ritroveranno senza Green pass attivo nonostante siano guarite”.

 

 

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