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Covid, chi guadagna coi tamponi: giro d'affari da mezzo miliardo, la beffa italiana

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Chi ha guadagnato di più grazie ai tamponi anti-Covid? Il Tempo nell’edizione odierna ha fornito una risposta piuttosto dettagliata: si tratta di un giro d’affari da quasi 600 milioni di euro, dato che dal 12 marzo 2020 al 21 ottobre 2021 il commissario Domenico Arcuri prima e Francesco Figliuolo poi hanno acquistato oltre 177 milioni di kit diagnostici e tamponi, con annesse provette (prevalentemente molecolari).

 

 

Come fatto notare da Il Tempo, i tamponi sono diventati la vera gallina dalle uova d’oro di questa pandemia: basti pensare che soltanto in Italia al momento ne vengono processati oltre un milione al giorno tra ospedale pubblici e privati, centri di analisi, farmacie, hub e drive-in. Dopo le follie di Natale e Capodanno, con la gente che stava in code per ore pur di testarsi e scoprire se poteva trascorrere le feste con relativa tranquillità, addirittura è stato necessario l’intervento dal governo per porre un freno ai prezzi di vendita.

 

 

Ma veniamo alla parte più interessante del report de Il Tempo, quella relativa alle commesse pagate dalla struttura commissariale: la più grossa, pari a 89,3 milioni di euro, se l’è aggiudicata il 9 aprile scorso Arrow Diagnostic srl. Si tratta di un’azienda italiana che si occupa della distribuzione di kit e reagenti per conto della multinazionale coreana Serene inc. Il secondo fornitore più pagato è invece stato Life Technologies Italia con 63,7 milioni: è un’azienda di Monza acquisita nel 2014 dalla multinazionale statunitense Thermo Fisher Scientifi. Infine la terza commessa più grossa, pari a 60 milioni, se l’è portata a casa Abbott srl, filiale italiana dell’omonimo colosso americano.

 

 

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