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Brescia, choc in ospedale: portano il bimbo appena nato alla mamma, ma... Di cosa si accorge il papà: l'orrore

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Un errore molto difficile da perdonare quello commesso dall'ospedale di Brescia: una donna ha allattato e cullato per diverso tempo una bimba non sua. Nonostante il fatto sia avvenuto lo scorso ottobre, la neo mamma dice di essere ancora fortemente provata dallo choc e chiede un risarcimento danni alla Fondazione Poliambulanza di Brescia. La donna, in particolare, non riuscirebbe a legarsi alla vera figlia proprio per via di quello scambio dopo la nascita.

 

 

 

"Ho partorito all’1.55 e sono stata in sala parto perché non erano disponibili posti letto e dovevano aspettare il tampone per il Covid 19 - ha detto la donna al Giorno -. La mattina dopo ho chiesto della bambina e mi hanno risposto che era nel reparto di patologia neonatale e che dopo qualche ora avrei potuto vederla". Il dramma è avvenuto dopo l'arrivo dell'esito del tampone, negativo. "Ho domandato di poter prendere la piccola al nido e così mi hanno consegnato la mia presunta figlia. Quando mi è stata data erano presenti una dottoressa e un’infermiera. Mi hanno lasciato una culla, che riportava il nome di mia figlia. La bambina indossava gli abiti da me forniti".

 

 

 

La mamma ha raccontato che in quegli istanti ha coccolato e tenuto la piccola pensando fosse sua figlia. Le avrebbe pure scattato delle foto da mandare ai parenti. I dubbi sono sorti quando è arrivato il marito. "La bambina a me affidata non aveva il braccialetto al polso – ha continuato la donna – lo abbiamo trovato nella culla. La cosa che ci ha ulteriormente insospettito è che su di esso c’era il nome di un’altra bimba. La piccola che avevo coccolato con amore e dedizione, nutrito e fatto conoscere ai parenti, non era mia figlia". Il fatto è stato subito denunciato e alla neo mamma è stata consegnata la vera figlia. L’altra famiglia coinvolta, invece, non avrebbe avanzato alcuna obiezione né chiesto risarcimenti.

 

 

 

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