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Obbligo vaccinale, la tutela della salute passa per il siero per legge: cosa recita l'articolo 52 della Costituzione

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L'Art. 52 della Costituzione recita: la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Questo dovere, storicamente, dall'Unità d'Italia sino alla Repubblica, era certamente un impegno inderogabile che incideva profondamente sulla vita delle persone, sia in tempo di pace che in tempo di guerra. In tempo di pace, nel Regno d'Italia, il servizio militare nell'800 durava dai 4 ai 5 anni, progressivamente ridotti a due anni e poi in epoca repubblicana ad un anno, prima della sospensione della leva obbligatoria (sospensione non abrogazione) nel 2004. In tempo di guerra la diserzione dall'obbligo del servizio militare poteva portare purtroppo direttamente davanti al plotone di esecuzione.

Ma anche in tempo di pace, anche dopo l'entrata in vigore della Carta Costituzionale, l'alternativa al servizio militare obbligatorio per gli obiettori di coscienza ,che contestavano l'uso delle armi ,erano mesi e mesi di carcere. Solo nel 1972 venne riconosciuto il diritto alla obiezione di coscienza ma prima della sospensione della leva obbligatoria ci fu anche un periodo transitorio nel quale alla leva militare venne affiancato il Servizio Civile Nazionale, sostitutivo della Leva ma sempre obbligatorio, dovendo chi maturava l'età scegliere se adempire il sacro dovere della Difesa della Patria per un anno della sua vita, con o senza le armi, nelle Forze Armate o nel Servizio Civile.

 

 

 

Alla luce del sacro dovere della difesa della Patria anche a costo della vita (ripeto sospeso non abrogato), risultano davvero poco comprensibili le motivazioni di alcuni costituzionalisti e filosofi che affiancano i no vax sostenendo che lo Stato non può limitare le libertà dei cittadini che non vogliono vaccinarsi. In realtà l'art. 32 della Costituzione prevede che "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività". La pandemia da Covid è costata nel 2020 all'Italia 106.600 morti in più della media dei morti in Italia nei cinque anni precedenti, infatti tra il 2015 ed il 2019 abbiamo avuto una media di 637.400 decessi all'anno contro i 744.000 del 2020, un numero superiore a quello dei militari e dei civili che hanno perso la vita in media ogni anno della seconda guerra mondiale. Stiamo parlando di cittadini italiani morti di Covid, con il Covid o per altre patologie che gli Ospedali, paralizzati dal Covid, non hanno potuto adeguatamente affrontare. Sono numeri da guerra e chi rifiutava di difendere la Patria in tempo di guerra rischiava la fucilazione, in tempo di pace il carcere, e in caso di necessita' anche nell'Italia di oggila sospensione della leva può essere revocata e il Sacro dovere di difenderla ritornare effettivo.

 

 

Faccio allora davvero fatica in questo quadro comprendere come si possa, in base ai principi costituzionali, negare la legittimità di norme votate dal Parlamento che vietano ai non vaccinati di frequentare cinema, teatri, trasporti e locali pubblici e per gli over 50 inoltre stabiliscono l'impossibilità temporanea di lavorare con perdita dello stipendio ma con la conservazione del posto di lavoro. Se la difesa della Patria è un sacro dovere per cui si possono sacrificare anni della propria vita e persino anche la vita, la difesa dalla pandemia e dai suoi catastrofici effetti in termini di letalità, mancanza di socialità, crisi economica, crisi della scuola, possono ben far sopportare a chi non si vuol vaccinare soltanto un breve periodo di limitazioni, che i vecchi obiettori di coscienza avrebbero festeggiato come una vittoria.

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