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Green pass e quarantena, Senaldi: "In Italia i veri sequestrati sono i vaccinati"

Pietro Senaldi
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Ieri Libero ha pubblicato un'intervista al professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, nel quale il luminare suggeriva di liberare i vaccinati positivi asintomatici dopo cinque giorni senza neppure bisogno di un tampone negativo. Gli ha risposto tal Fabio Ciciliano, membro del Comitato Tecnico Scientifico per meriti politico -burocratici, in quanto lavora come medico nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sostenendo che invece bisogna aspettare 21 giorni. La medicina da scrivania che fa la voce grossa per smentire l'esperienza della lotta al virus in ospedale e gli studi scientifici in laboratorio. Quale suicida, avendo il Covid e i numeri di telefono sia di Vaia sia di Ciciliano, alzerebbe la cornetta per affidarsi al secondo?

Nessuno, eppure sono i Ciciliano, i Locatelli, i Brusaferro e i Ricciardi che da due anni stabiliscono le regole contro la pandemia e ci dicono come vivere, spesso ignorando i consigli dei Remuzzi, degli Zangrillo, dei Vaia e dei Bassetti. Salvo poi scoprire che tachipirina e vigile attesa sono un protocollo di cura sbagliato e che bisognava ascoltare lo Spallanzani con i suoi monoclonali o l'Istituto Mario Negri, con i suoi aspirina e cortisone. Pazienza, tutti possono sbagliare, è perseverare che è demoniaco; infatti ha portato l'Italia a un caos infernale proprio nel momento nel quale il virus, grazie soprattutto ai vaccini, è al canto del cigno: tantissimi contagiati ma in proporzione pochi ricoveri in terapia intensiva, l'obiettivo che abbiamo sempre cercato.

Il governo ha puntato tutto sull'immunizzazione di massa, limitando progressivamente le libertà dei non vaccinati, per costringerli a fare l'iniezione, sostenendo che chi vi si sottopone diventa meno contagioso e si ammala di meno. Siamo stati spinti a fare la puntura ai nostri figli perché ci è stato spiegato che anche i piccoli, seppure non sembra a prima evidenza, rischiano grosso. È stata favorita una guerra tra si vax e no vax. Gli italiani al 90% hanno risposto "obbedisco". Questo non ha portato all'annunciato calo dei contagi - anzi - ma ha quasi azzerato i decessi dei vaccinati sotto i settant' anni, limitando quelli degli anziani a chi già versava in condizioni fisiche molto compromesse. Ora, anziché essere libero di cantare vittoria e sfilare per le strade a braccia alzate come fu consentito a Chiellini e Bonucci dopo il successo agli Europei di calcio, chi ha seguito le indicazioni dello Stato viene punito. I vaccinati sono costretti a insensate quarantene bibliche. Milioni di sani imprigionati in casa dal sadismo o dall'insipienza - non si sa cosa sia peggio dei vigili secondini sanitari del governo. Norme assurde che consentono al figlio di andare a scuola se il padre è positivo ma non se lo è un compagno di classe o che impediscono ai giovani di trovarsi sui banchi, lasciandoli liberi di incontrarsi al pub. Attività costrette a fermarsi da regolamenti che avevano senso quando in terapia intensiva finiva un contagiato su venti, e non uno su tremila come accade oggi, e ristoranti svuotati da clausure imposte a non malati ma lunghe il doppio della malattia. Siamo arrivati all'assurdo che i veri ghettizzati non sono più i no vax, la cui parziale esclusione dalla vita sociale è figlia di una libera scelta, bensì i vaccinati, trattati come potenziali untori anziché come immunizzati. I tecnici del governo non riescono ad abbandonare la propaganda del terrore che li ha resi delle semi-divinità, padrone delle vite dei cittadini. Non considerano, lorsignori, che con il virus è mutata anche la sensibilità degli italiani. Contro i no vax, il governo è riuscito a compattare l'astio, se non talvolta il disprezzo, più raramente l'indifferenza, del popolo dei vaccinati. Ma se non cambieranno prima di subito le angoscianti norme sulla quarantena, soprattutto a scuola e in ufficio, sul banco degli imputati ci finirà il Comitato Tecnico Scientifico, al quale il bandolo della matassa sta già sfuggendo di mano.

La maggioranza dei cittadini oggi teme più le regole del virus, tant' è che ogni giorno migliaia di persone si fanno il tampone in casa, risultano positive ma non si denunciano per non perdersi nei meandri della burocrazia sanitaria e non confinarsi in casa oltre il necessario. Altrettanti non si tamponano malgrado i sintomi e continuavano a uscire indisturbati seguendo la regola della vigile attesa che la nottata passi. Ancora di più sono quelli che violano le quarantene certi dell'impunità. Più la legge è idiota, più è arduo farla rispettare e più ridicolizza chi l'ha scritta. Avanti così, i tecnici del ministero della Salute rischiano di trasformare i loro migliori alleati, gli immunizzati, nei loro più feroci detrattori: e a questi sarà ben più arduo replicare rispetto che ai no vax.

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