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Luca Stramezzi, lo "sciamano" del Covid: "Cocktail di 10 farmaci", le conseguenze drammatiche della cura

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«Grazie per quello che fai», «Draghi apra le orecchie e lo ascolti», «Questi sono i veri medici». Qualcuno avrà già sentito parlare di Andrea Stramezzi, inventore di una nota applicazione per curare a distanza i malati di Covid. Come dimostrano i messaggi che riportiamo, è diventato una star del web. Era nel comitato scientifico dell'associazione "Ippocrate.org", chiusa perché funestata da una lunga serie di sospensioni da parte dell'ordine dei medici (rifiutavano di vaccinarsi...). Spesso viene invitato in tv in qualità di ideatore di una sua personalissima terapia domiciliare contro il virus. Parliamo di una di quelle cure create sulla base "dell'esperienza diretta del buon medico di famiglia", come dicono i seguaci della medicina alternativa.

 

 

Peccato che Stramezzi sia in realtà un odontoiatra. Con l'arrivo della pandemia s'è messo a trattare di virus: prescrive medicinali e lo accusano di farlo senza neanche visitare i malati. Il suo metodo consiste neltrattare i positivi Covid con un cocktail di medicinali che neanche in "Paura e delirio a Las Vegas". Sul web circola una sua ricetta del 4 gennaio: ben 10 farmaci. Per riassumere: Stramezzi faceva parte di un'associazione dove tanti sconsigliavano di immunizzarsi perché i vaccini sono prodotti sperimentali (testati appena su un quarto degli abitanti del pianeta...) che servono solo ad arricchire "Big pharma". Così lui ha elaborato la sua alternativa: una cura super-sperimentale provata su qualche centinaio di persone che frutta alle case farmaceutiche ben più un vaccino.

La lista dei farmaci è interessante. Primo: aspirina. Parliamo di una malattia che ha fatto 5 milioni 559mila morti. C'è qualcuno che propone di curarla con l'asprina. Il Nobel è dietro l'angolo. Azitromicina. È l'antibiotico sparito da tutte le farmacie perché era girata la voce che curasse il Covid. Peccato che gli antibiotici, come spiega l'associazione dei medici lombardi, non curino le infezioni virali. Terza bomba: Plaquenil, idrossiclorochina, una delle speranze contro il Covid all'inizio della pandemia. Purtroppo poi s'è capito che non serve a niente, anzi. Come spiega l'Istituto Mario Negri "non è stato osservato alcun beneficio, ma è stato al contrario registrato un più alto rischio di progressione della malattia verso la ventilazione meccanica invasiva e/o la morte". E la morte è una brutta controindicazione.

 

 

Poi c'è il Decadron, corticosteroide. Una bomba da usare con cautela. Segue il C-tard, ovvero la vitamina C. E anche qui si sente puzza di Nobel. Sostituibile con una spremutina. Probiobene, ovvero fermenti lattici. Perché con questa serie di pillole qualche problema allo stomaco è garantito. Va preso con il Gaviscon. La lista prosegue con il Clexane, ovvero Enaxaparina. Altro farmaco molto utile in alcune circostanze, ma prescrivendolo a caso può produrre danni. Chiudiamo con uno sciroppino perla tosse. Altro colpo di genio. Prove che questa cura funzioni? Al momento assolutamente nessuna. Ma c'è chi se la trangugia.

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