Zona rossa, "a un passo dalla catastrofe": lockdown, la regione che sta per crollare. Un disperato appello al governo
Nonostante i primi segni di frenata di Omicron e della quarta ondata del coronavirus, c'è una regione che rischia la zona rossa, il lockdown di fatto: si tratta della Valle d'Aosta. A pesare in modo drammatico sono i dati sui ricoveri.
Si tenga presente che la media nazionale dei ricoveri in intensiva è stabile al 18%, mentre i ricoveri ordinari, in virtù delle cifre del bollettino di ieri, lunedì 17 gennaio, salgono dell'1% al 29 per cento. Insomma, la media nazionale è a un passo dalla zona arancione, che scatta con i due parametri rispettivamente al 20 e al 30 per cento.
E la Valle d'Aosta, secondo il monitoraggio quotidiano Agenas, ha già ampiamente superato i due valori: è al 24% per quel che concerne le intensive e al 69% per i ricoveri di pazienti Covid in reparti ordinari.
Come detto, in base a queste cifre, la zona rossa è tutt'altro che un qualcosa da escludere. E il presidente della regione. Erik Lavevaz, afferma che si tratterebbe di "una tragedia", uno scenario catastrofico che costringerebbe ad una chiusura totale che farebbe definitivamente crollare il tessuto economico locale. Si pensi soltanto al fatto che gli impianti sciistici sarebbero costretti alla chiusura, il tutto dopo le precedenti due disastrose stagioni, rovinate sempre dal maledetto Covid.
"Siamo preoccupati che la situazione peggiori ulteriormente - ha spiegato il governatore - perché il passaggio in zona rossa vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita in un momento dove finalmente c'è una fase di ripresa dopo quello che è successo l'inverno scorso. Chiediamo al governo inanzitutto un diverso conteggio dei malati, che comprenda chi è ricoverato per il Covid e non con il Covid, ma soprattutto chiediamo la possibilità di avere una franchigia sui posti letto in ospedaale", conclude Lavevaz insistendo sulla necessità di rivedere il bollettino quotidiano.