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Zona rossa e arancio, addio? Tam-tam a Palazzo, si piega anche Roberto Speranza: come cambia la lotta al Covid

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Potranno presto cambiare le regole dell'"Italia a colori". Il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti aperto al confronto con le Regioni, che chiedono al governo di modificare il sistema delle zone (bianca, gialla, arancione e rossa). Anche il ministro infatti seppur convinto che le fasce di rischio abbiano svolto un ruolo prezioso per distinguere livelli di contagio e misure di contenimento, ha capito che il virus è cambiato e che di conseguenza va cambiato anche il sistema delle fasce di colore. Secondo il sottosegretario Pierpaolo Sileri "le regole verranno modificate e alleggerite molto presto". Anche il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, conferma: "Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato dalla Salute in epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose". 

 

 

 

Detto questo, però, "non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici ricoverati che devono essere tenuti separati. Non facciamo l'errore di pensare che gli asintomatici non possono contagiare, soprattutto nei primi giorni dell'infezione. Va detto in maniera molto chiara", precisa Locatelli. "È considerabile esplorare strategie di tracing, ma nell'ambito di sperimentazioni ben controllate", ha concluso in merito alla decisione dell'Emilia Romagna dei test fai da te per inizio e fine quarantena.

 

 

 

Intanto cominciano a dare effetti gli ultimi provvedimenti del governo. Risalgono le prime dosi: ieri ne sono state effettuate quasi 92mila, il dato più alto dall'inizio della quarta ondata. E da quando, lo scorso 7 gennaio, è stato annunciato l'obbligo di vaccino per gli over 50 e del super pass per lavorare, sono state fatte in Italia quasi 685mila prime dosi. Prima del record stabilito ieri con quasi 92mila somministrazioni, il giorno con più vaccinazioni è stato l'8 gennaio, quando il decreto è stato pubblicato in gazzetta: poco più di 82mila prime dosi in 24 ore. "Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo" avverte Sileri. " Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo che arrivi un'altra variante, quasi tutta la popolazione avrà incontrato questa variante".

 

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