Bollettino, la resa di Roberto Speranza: quali positivi verranno esclusi dal conteggio. Come cambia il report
Gli esperti, capitanati da Matteo Bassetti, chiedevano una revisione del bollettino per evitare che sembrasse ogni giorno un ecatombe. È vero che l’Italia ha ritoccato tutti i record per quanto concerne i casi di Covid giornalieri, ma al tempo stesso con un tasso di vaccinati così alto i veri dati su cui valutare lo stato dell’epidemia sono quelli relativi agli ospedali. Il ministero della Salute ha lasciato il bollettino così com’è, decidendo però di escludere dal conteggio pazienti di altri reparti che scoprono di essere positivi ma sono asintomatici.
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In questo senso è stata accolta la richiesta delle Regioni, che però non è basata sul voler leggere meglio i dati dell’epidemia, ma sull’alleggerimento dei numeri ospedalieri per evitare le zone arancioni, che sarebbero mortali soprattutto per i no-vax, i quali non potrebbero uscire dal comune di residenza se non per lavoro, salute e urgenza. Già nelle prossime ore Calabria, Piemonte e Sicilia rischiano di entrare in tale fascia di allarme, mentre nella mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie l’Italia è tutta in rosso scuro, a causa degli 1,2 milioni di contagi registrati negli ultimi 7 giorni.
Eppure si riduce il conteggio dell’indicatore più pesante in questa fase della pandemia, quello dell’occupazione ospedaliera. Non a caso l’Istituto superiore di sanità si è detto contrario: “La definizione dei casi di sorveglianza deve contenere i positivi e non solo i casi con sintomatologia più indicativa, altrimenti non controlleremo il virus”. Quella assunta dal ministero della Salute è quindi una decisione politica, basata sulle richieste delle Regioni: da qui la nuova circolare che prevede di conteggiare come “caso Covid” chi risulta positivo ma in un reparto diverso dall’area medica adibita per il Covid.