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Deltacron, "primi due casi in Italia": conferma drammatica e inattesa, "dove è arrivata la variante"

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La Deltacron arriva anche in Italia. Dopo i 25 casi individuati a Cipro, la commistione della variante Delta e quella Omicron viene registrata a Padova. Sono due i casi di doppia infezione riscontrati in Veneto lo scorso 3 gennaio, quando l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) di Legnaro ha ricevuto dai laboratori di microbiologia delle Ulss e delle Aziende ospedaliere del Veneto e di Trento 316 campioni.

 

 

I due contagiati sono un paziente residente in provincia di Padova e uno in provincia di Trento. "Effettivamente nel sequenziamento si trovano sia le mutazioni della variante Delta che quelle della Omicron - conferma all'Ansa Antonia Ricci, direttore generale dello Zooprofilattico - ma questo non è dovuto alla presenza di una nuova variante bensì alla presenza contemporanea sia della Delta che della Omicron". Non solo, perché l'esperta tiene anche a precisare che "l'infezione non risulta essere più grave di quello che farebbe singolarmente ogni variante".

 

 

A mettere in dubbio il mix di mutazioni lo stesso Matteo Bassetti, che ha riportato la tesi di alcuni esperti virologi, convinti che "non è una nuova variante ma un errore di laboratorio, quindi più una contaminazione di Omicron su Delta". Al momento, infatti, sulla Deltacron si sa bene poco ed è bene, è stato l'appello del direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, "fare meno allarmismo in attesa di capirne di più". Ancora più incisivo il genetista Marco Gerdol: "Vale la pena di spendere due o tre parole sulla questione Deltacron. E queste due o tre parole sono 'Deltacron non esiste'".

 

 

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