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Omicron, contagi esplosi: +153% in una settimana. Fondazione Gimbe: "Ricoveri e morti, non è ancora l'effetto Natale"

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Di fronte ai nuovi dati provenienti da ospedali e terapie intensive, il decreto Covid approvato mercoledì sera dal governo appare già superato dai fatti. E insufficiente. L'accusa arriva dalla Fondazione Gimbe, bollettino alla mano. Secondo il soggetto guidato da Nino Cartabellotta, fonte autorevole per quanto riguarda contagi e proiezioni, i quattro decreti varati dal governo in poco più di un mese "non hanno determinato alcun rallentamento" nella crescita della curva dei positivi, e anzi ora, sotto il peso della nuova variante Omicron, c'è da aspettarsi il peggio. 

 

 



Gimbe definisce le misure prese dal governo "pannicelli caldi insufficienti e tardivi", con la colpa di aver privilegiato "l’esasperazione della burocrazia per mettere tutti d’accordo e scommettendo per l’ennesima volta sulla resilienza di ospedali e professionisti sanitari, già allo stremo". D'altronde, l'obbligo di vaccino e di Super Greenpass sui posti di lavoro per gli over 50 entrerà in vigore tra un mese, il 15 febbraio, a buoi scappati dalla stalla. Per capirlo, basta dare un'occhiata agli ultimi dati disponibili.

 

 

 

 

"Nell'ultima settimana si registra un'esplosione di nuovi casi di Covid-19 che volano oltre quota 810 mila, con un incremento del 153% rispetto a quella precedente". Salgono anche i decessi, "+8,9%, passati da 1.012 a 1.102". In 7 giorni, "raddoppiano i casi attualmente positivi, passati da 598.868 a 1.265.297 (+111,3%)". Numeri destinati a mandare in tilt gli ospedali, con un +28% di ricoveri con sintomi (da 10.089 a 12.912) e +21,6% in terapia intensiva (da 1.145 a 1.392). Senza contare che il vero impatto su ricoveri e morti legati alla socialità delle feste natalizie "sarà visibile nelle prossime settimane".

 

 

 

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