Omicron "trovata anche lì", è allarme in Veneto: dove hanno rinvenuto la nuova variante
La variante Omicron fa paura. Nonostante per gli esperti sia meno letale della Delta, la nuova mutazione del Covid è estremamente contagiosa. A dimostrarlo anche l'ultima scoperta sulle acque reflue delle grandi città del Veneto. "Ogni settimana vengono prelevati campioni e ricercato il virus - ha spiegato la dottoressa Francesca Russo, dirigente del Servizio di prevenzione regionale e impegnata nell'ultimo monitoraggio relativo alle tre settimane centrali del mese di dicembre -. Nelle ultime settimane abbiamo anche sequenziato il tipo di virus che viene riscontrato".
Da qui la scoperta: "Nell'ultimo test sono stati messi a confronto i campioni di tre settimane, dal 5 dicembre in poi e, nella settimana dal 5 all'11 dicembre, siamo stati l'unica regione a trovare Omicron". Presente nell'80 per cento dei campioni sequenziati dai principali impianti di depurazione della Regione (principalmente a Verona, Padova, Vicenza, Treviso e Venezia), i prelievi effettuati ogni settimana, secondo la dottoressa Francesca Russo, "rappresentano una fotografia della progressione della diffusione di questa variante".
A farle eco l’Assessore alla Sanità. Manuela Lanzarin ha infatti voluto ricordare che "la Regione Veneto ha partecipato su base volontaristica a tutte le fasi sperimentali del progetto, supportando l’Iss con i dati e l’esito dei campionamenti attuati e ha individuato, come richiesto dallo stesso Iss, una serie di depuratori da campionare, privilegiando quelli a cui conferiscono i capoluoghi di provincia e i depuratori di Jesolo, Bassano e Peschiera, quali centri di particolare interesse turistico". Intanto, vista la situazione, Luca Zaia ha messo le mani avanti annunciando che la sua Regione rimarrà in zona gialla per almeno due settimane, allontanando così l'ipotesi di passare in zona arancione.