Tv digitale, "ripetitori inadeguati, non vedremo più niente": chi rischia di rimanere senza televisione
Tra oggi e domani qualcuno - soprattutto al Nord - rischierà di rimanere senza tv. I cittadini dovranno risintonizzare di nuovo le proprie televisioni per continuare a guardare i programmi televisivi. Nulla di anomalo: tutto rientra nel piano di intervento sulla nuova tv digitale, previsto dal Ministero dello Sviluppo economico, che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2022.
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Questo, però, finirà per penalizzare molte persone, a partire da chi vive nelle aree montane, dove si rischierà maggiormente di non vedere più niente. Il motivo? La mancanza di ammodernamenti e adattamenti al sistema di ripetitori, come spiega Fanpage. "Il nuovo segnale tv rischia di comportare gravi discriminazioni per i residenti nei Comuni di montagna, dove i ripetitori non sono di proprietà delle reti televisive (Rai in primis) - hanno sottolineato Marco Bussone e Roberto Colombero di Uncem, l'unione dei Comuni e delle Comunità Montane -. In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane, debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema".
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Si parla, insomma, di costi ingenti. A tal proposito Bussone e Colombero hanno spiegato: "Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro. E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà. Serve un intervento politico di Governo, Mise e Ministero della Digitalizzazione in particolare, per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali, che non hanno certamente le disponibilità economiche per far fronte ad adempimenti peraltro non dipendenti dalla propria volontà". Poi parlano di discriminazione: "Mentre Mise e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori, il problema delle aree montane non è certo l’apparecchio televisivo, più o meno smart. Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati".
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