Pensioni, la rapina del 1° gennaio: ecco chi perde fino al 25% dell'assegno
Tra le nuove misure previste nella Legge di Bilancio, che sarà approvata entro la fine dell’anno ormai imminente, interesserà a milioni di italiani quella relativa alle pensioni. Per uscire dal mondo del lavoro saranno necessari almeno 64 anni di età e 38 di contributi, ma grazie all’ampliamento e alla proroga dell’Ape sociale si potrà andare in pensione con un anno di anticipo.
Busta paga, un super-aumento: ecco la data in cui scatta (e chi incassa quel denaro)
Per quanto riguarda invece Opzione Donna, l’età di uscita dal lavoro rimane fissata a 58-59 anni con 35 anni di contributi: c’è però un aspetto piuttosto importante da considerare, dato che per usufruire di tale misura bisognerà contestualmente accettare un taglio del 25-30 per cento sull’importo derivante dal calcolo contributivo dell’assegno. Manca ancora l’ok definitivo, ma le misure che andranno a sostituire Quota 100 a partire dal nuovo anno dovrebbero essere presto messe nero su bianco, subito dopo l’ultimo confronto in programma tra il governo e le parti sociali.
Centrale sarà la cosiddetta Opzione Tutti, che concede la possibilità di lasciare il lavoro dal 2023 a patto che si abbiano almeno 63-64 anni e che si faccia il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno: ciò comporta un taglio dell’importo variabile tra il 10 e il 25 per cento. Questo significa perdite comprese tra 20 e 130mila euro da quando si va in pensione fino ad 82 anni, l'età media italiana.
Pensione, l'assegno prima soltanto se ci sono i soldi: quello che i sindacati non capiscono