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Pavia, prima rubano le statue del presepe e poi chiedono scusa: "Miracolo di Natale", la gioia del sindaco

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Claudia Osmetti
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«È un piccolo miracolo di Natale». Non ha dubbi il sindaco leghista di Pavia, Fabrizio Fracassi, che venerdì scorso è rimasto di sale quando è passato davanti al presepe che la Curia ha allestito davanti alla Torre civica della sua cittadina e si è accorto che delle statuine erano sparite e il presepe vandalizzato. Una goliardata, si è pensato lì per lì, di quelle che, oramai, ne capitano talmente tante che a metterle assieme uno perde perfino il conto. Oppure un gesto deliberato, quasi di sfregio. Il "miracolo", tuttavia, è arrivato ieri: quando alcuni dei ladruncoli sono tornati sui loro passi. E han rimesso San Giuseppe (una delle due statuine rubate) al suo posto, accanto alla mangiatoia ancora vuota che si riempirà appena la notte del 25 dicembre. Non solo, hanno scritto anche un bigliettino, su un foglio a quadretti, di quelli che si usano a scuola, in stampatello. «Siamo molto pentiti per l'accaduto», dicono, usando il plurale a far intendere che non è stata la pensata di uno solo, «non voleva essere un gesto blasfemo, ma una ragazzata in un momento di annebbiamento della ragione. Non sappiamo nulla della altre statuine danneggiate. Speriamo però di poter rimediare almeno a ciò che è di nostra responsabilità. Ci scusiamo e buon Natale».

 

 

 

La seconda statuina, uno dei tre re magi, è invece finita nell'acqua della vasca realizzata dentro il moncone della torre, chi sia stato a buttarla lì, danneggiandola, non lo si sa ancora. E non è nemmeno il valore economico dei quegli oggetti che, per carità, non sono costati una fortuna. Semmai è il simbolo che rappresentano, che han fatto sobbalzare più di un pavese. «Prendere coscienza dei propri errori», specifica Fracassi davanti all'epilogo della vicenda, «e cercare di ravvedersi è la cosa più difficile, ma è anche un messaggio indispensabile se si vuole crescere».

 

 

 

È che la magia del Natale, alla fine, conquista anche i più scettici. «Ieri mattina», commenta ancora Roberta Marcone, che a Pavia è l'assessore al Turismo e che, quindi, ha a cuore i luoghi della sua città, a cominciare dai resti di quella torre collassata nel 1989 portandosi via la vita di quattro persone, «la sorpresa è stata grande. Sono grata agli autori di questo biglietto soprattutto per l'epilogo di questa vicenda che ci aveva lasciato l'amaro in bocca. Questo è l'insegnamento più grande che ci arriva: ai nostri ragazzi auguro di trovare nella vita quella luce che li guidi verso scelte consapevoli».

 

 

 

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