Marco Billeci, il carabiniere disabile dopo il Covid: "Vaccino e reazioni avverse, è una roulette russa"
Covid, vaccino, reazioni avverse: una storia limite e impressionante quella di Marco Billeci, carabiniere che ha lottato contro il virus tra la vita e la morte e che ora non può vaccinarsi perché avendo riportato gravi danni al cuore sarebbe esposto alle reazioni avverse del siero. Eppure non è stato esonerato dall'obbligo di vaccino che diventerà legge da domani.
Intervistato da Affaritaliani.it, il carabiniere non nasconde la rabbia: "Mentre qualcuno mangiava gli involtini primavera quando il Covid viaggiava verso l’Italia, io sono andato in prima linea. Ora io sarei tra i responsabili del contagio perché non mi vaccino?". Billeci era tra gli agenti operativi in Lombardia durante la prima ondata dei contagi. Ora non se la sente di "giocare anche alla roulette russa, assumendomi tutti i rischi dopo quello che mi è successo".
Contagiato mentre era in servizio tra Lodi, Bergamo e Codogno, per salvarsi è stato sottoposto a una terapia sperimentale. Uscito vivo dal Covid, il carabiniere ha però ora un polmone che funziona solo al 50%, e ha riportato danni al cuore e 500 giorni di malattia. "Con il mio quadro clinico non posso sottopormi alla vaccinazione. Ho fatto tutte le vaccinazioni obbligatorie per la mia categoria ma questa del 15 non posso farla. Me lo dicono i medici ma la burocrazia non permette loro di mettere qualsiasi cosa per iscritto. Lo leggo dai dati pubblicati dall’Istituto superiore di Sanità, dai dati di Aifa e dai tanti studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali che mi suggeriscono che il mio caso sia da valutare. Come faccio a rischiare miocarditi, pericarditi e danni al cuore se sono già in queste condizioni?".
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"Appena una persona dice che non è vaccinata - denuncia Billeci - diventa un NoVax, un complottista, un negazionista, in pratica un deficiente. No, non è così! Se permettete non è così! I medici non parlano più e non firmano le esenzioni anche se la tua condizione è controindicata". Uscito dalla fase acuta del Covid "ho donato il plasma. Avevo gli anticorpi così alti che mi sono ripresentato 4 volte per donare. Anche nell’ultima avevo ancora gli anticorpi molto alti. Anche i medici erano sorpresi di questo quadro clinico". Per questo, ora è esposto al rischio trombosi e gli è stata negata la possibilità di donare sangue. "Com'è possibile che una persona con problemi così rilevanti al cuore sia idonea alla somministrazione di un farmaco che ha tra gli effetti collaterali la miocardite e la pericardite?", chiede polemico. "Anche i medici che ho consultato mi dicono che rischio eventi avversi gravi. Ci ritroviamo che devo giocare alla roulette russa, assumendomi tutti i rischi del caso per non perdere il lavoro".