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Covid, "ci strappano mascherine e tute": follia in corsia, come sono ridotti i no-vax
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"Non mi darà mica il vaccino? Non ci provi neanche". Frase che si sente spesso in molti reparti Covid degli ospedali. Più di una volta è accaduto al reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri. "Ci sono tutti pazienti non vaccinati — spiega il primario, il dottor Vittorio Pavoni — È ormai una costante da molto tempo: degli ultimi 170 pazienti in questa rianimazione, il 90% non era vaccinato. E i pochi vaccinati erano per lo più persone che avevano fatto il monodose dose di Johnson & Johnson, spesso già affetti da malattie del sangue o del sistema linfatico. Ovvero persone che non avevano avuto una risposta immunitaria di rilievo dal vaccino", si legge sull'edizione di Firenze del Corriere della Sera.
I no-vax ricoverati? "Cosa arrivano a rifiutare": suicidio perfetto, la testimonianza-choc dei medici
Si racconta della presenza di un no vax convinto, che ha fatto la guerra a medici e infermieri fino a un istante prima di accettare di essere messo in coma e intubato. Quel paziente, dal letto di terapia intensiva, ha gridato a lungo al "complotto", sostenendo la pericolosità dei vaccini e l’inefficacia delle cure. Rifiutando di essere intubato. Fino all’ultimo, quando stava per morire, non respirava più e a quel punto si è arreso: "Fate tutto il possibile", ha detto. Alcuni pazienti sono addirittura aggressivi: il Corsera racconta di casi di malati che hanno provato a tirare via la mascherina ai sanitari o a strappare loro la tuta.
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"I malati arrivano in ospedale dopo aver tentato cure inutili, a volte persino dannose, con antiparassitari, vitamine, omeopatia". Non mancano persone che continuano a gridare al complotto anche dopo essere stati salvati. "Per noi lo stress principale è decidere cosa fare: da un lato hai il dovere di fornire le migliori cure, dall’altro devi rispettare le volontà del malato, anche quando ad esempio decida di non voler essere curato. Ma il problema è che sono persone in ipossia (con scarsa ossigenazione, ndr) e quindi hai il dilemma etico di decidere cosa fare, e la difficoltà di stabilire se chi hai di fronte sia lucido o no. Perché, nonostante i no vax si dicano informati, praticamente nessuno prima di ammalarsi ha compilato le disposizioni anticipate di trattamento (le Dat, ovvero il testamento biologico, ndr)", spiegano sempre dall'ospedale.
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