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Etna, Salvatore muore di freddo e fatica: addio a 47 anni, la tragedia durante i soccorsi

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Salvatore Laudani è morto di fatica e freddo. Aveva 47 anni, due figlie adolescenti, volontario del Soccorso alpino siciliano. E' morto dopo un’operazione di soccorso, a 2300 metri di quota sul versante sud est dell’Etna, durata ore e in condizioni proibitive. Salvo, come lo chiamavano tutti, è arrivato fin lassù con suoi colleghi e con uomini del Soccorso alpino della guardia di finanza per arrivare a quota 2300, dove un uomo era bloccato nella tormenta per una frattura a una gamba.

 

 

Il ferito era in uno dei canaloni che scendono lungo la Valle del Bove e scendere fino a lui per riportarlo su con la barella, "in quelle condizioni climatiche, è stato uno sforzo al limite del possibile. Comunque i soccorritori, aiutati da altre squadre arrivate nel frattempo, sono riuscite a caricarlo e a scendere con lui fino al piazzale dov’era stato possibile far arrivare ambulanze e mezzi di soccorso", scrive il Corriere della Sera. "Alle 19.30 l’uomo soccorso era al sicuro. Gli uomini intervenuti, invece, rientravano alla spicciolata, molti sotto choc per la fatica immane che avevano dovuto affrontare", ricorda il Corriere. Il capo del Soccorso alpino siciliano, Francesco Del Campo, salito fino al punto delle ambulanze, racconta di averli trovati "fortemente provati a cercare di recuperare calore".

 

 

 

Di Salvo e del collega rimasto indietro assieme a lui nessuna notizia. Salvo, si saprà dopo, camminava a fatica come tutti in mezzo alla tempesta di neve. Ma il suo passo era sempre più lento, sempre più incerto. "Si è come spento lentamente, ha consumato le sue energie un passo dopo l’altro, finché si è fermato. Ipotermia e sfinimento. Non vedendoli arrivare sono partite tre squadre per andare a recuperarli. All’una di notte, quando finalmente è stato portato fino all’ambulanza più vicina, il suo cuore non batteva più", conclude il Corriere. Una altra tragedia che vede protagonista l'Etna e le condizioni meteorologiche impervie e al limite della sopportazione umana.

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