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Covid, l'ultima stretta: il report inquietante sulla scrivania di Draghi, ecco le restrizioni di Natale

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Dopo Milano, l'Italia. I sindaci si appellano al governo di Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza e propongono per l'Italia il "modello Beppe Sala": mascherine obbligatorie anche all'aperto per tutto il periodo di Natale, come già imposto dal sindaco milanese in centro per scongiurare gli assembramenti per lo shopping natalizio.

A spiegare la posizione degli amministratori locali è stato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani. "I sindaci hanno chiesto al Governo, l'ho fatto io a nome dei sindaci qualche giorno fa in cabina di regia, di valutare l'opportunità di rendere obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto su tutto il territorio nazionale dal 6 dicembre al 15 gennaio".

Un passo ulteriore per "salvare il Natale", si direbbe. Ma la sensazione è che bollettini alla mano e proiezioni sulla variante Omicron possa non essere sufficiente e che si sia arrivati a chiudere la stalla quando i buoi siano già ampiamente scappati. "Quelli - ha spiegato - sono i giorni del Natale dove per lo shopping, per la voglia giustamente di stare insieme e di fare comunità, nelle nostre città c'è maggiore possibilità di assembramento", è la motivazione di Decaro.

Tutto razionalmente comprensibile: sta di fatto che oggi, come nel 2020, e a fronte di numeri comunque sensibilmente ancora contenuti rispetto alla seconda ondata e con l'effetto dei vaccini che sta scemando, la soluzione proposta sia la stessa di un anno fa: limitazioni, restrizioni e, nei casi  peggiori, chiusure. E intanto la campagna per la terza dose, che molti consigliavano di programmare già a settembre, procede ancora drammaticamente a rilento.

 

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