Cerca
Cerca
+

Omicron, Roberto Speranza da incubo: "È evidente che sia già accaduto". Italia spacciata?

  • a
  • a
  • a

Ormai la temuta variante Omicron è fra noi. Il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, su Rai tre, lo dice chiaramente e invita tutti ad avere un "atteggiamento scientifico". "Io l'ho saputo nel pomeriggio di venerdì e i voli dal Sud Africa sono stati chiusi subito. Questa variante è stata segnalata per la prima volta dalle autorità sudafricane l'11 novembre, ma una sola segnalazione non produce allarme, l'allarme è sorto quando c'è stata un'impennata di casi".

Adesso, continua Speranza, "stiamo testando tutti i cittadini sul volo dell'uomo trovato positivo in Campania. Stiamo chiedendo alle centrali territoriali di rafforzare il sequenziamento. Abbiamo ancora pochi elementi per una valutazione definitiva. Nel giro di 24 ore è stata trovata in Belgio, Danimarca, Israele, Germania è già entrata nelle nostre comunità". Quindi bisogna "capire l'effetto della variante", prosegue il ministro, "ma è sbagliato un atteggiamento non consono e non scientifico. Ci vorrà qualche settimana di approfondimenti per capire. E il Sud Africa sarà di grande attenzione, ci permetterà di capire come funzionerà. Non è corretto sul piano scientifico affrettare conclusioni. Ripeto che i vaccini funzionano benissimo e dobbiamo accelerare sulle terze dosi".

Qui l'intervista al ministro Speranza

"I vaccini che abbiamo funzionano benissimo", sottolinea il ministro e anzi "abbiamo bisogno di incentivare le terze dosi: i numeri sono molto positivi con 294mila terze dosi registrate venerdì, mai un numero così alto" ma ci sono anche "28mila prime dosi, dato che ci dice che per la prima volta registriamo una nuova risalita per le prime dosi".

E per quanto riguarda il vaccino ai bambini, rassicura Speranza, "capisco le preoccupazioni e le ansie, io dico alle famiglie, ai genitori 'parlate con i vostri pediatri'. Scelte così delicate non si possono fare raccogliendo informazioni sui social, non sono materie da bar dello sport. Lo dico con la grande consapevolezza che la scienza ci può portare fuori dalla crisi. Ci sono persone che dedicano la vita a curare, parliamo con loro e affidiamoci a loro". 

 

Dai blog