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Ennio Doris, i funerali a Tombolo: una marea umana fuori dalla chiesa. Le immagini che spiegano chi era

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Oggi, sabato 27 novembre, a Tombolo, provincia di Padova, l'addio ad Ennio Doris: si celebra il funerale del fondatore di Banca Mediolanum, scomparso nella notte tra martedì e mercoledì. Il saluto nel suo Veneto, per un milanese d'adozione: Doris infatti tornava in ogni occasione possibile nella sua Tombolo. In prima fila nella chiesa di Sant'Andrea ecco Silvio Berlusconi, commosso e provato: i due infatti erano legati da una fraterna, profonda e lunghissima amicizia. Al fianco del leader di Forza Italia anche Luca Zaia, presidente del Veneto.

Ma a fare impressione è la folla radunata fuori dalla Chiesa, centinaia di persone che hanno voluto salutare Ennio Doris. Immagini che danno la cifra del personaggio, amatissimo dalle persone, spontaneo, genuino, un banchiere che non ha mai tradito le sue origini e per questo rispettato, anzi come detto amato, anche dalle "persone comuni".

 

L'arrivo del feretro è stato accolto dal lungo applauso della folla, mentre all'interno della chiesa riecheggiava l'Ave Maria di Schubert. Data l'esigua capienza, sono state poche le persone ammesse in chiesa. Come detto molte altre hanno seguito la cerimonia funebre dai maxi-schermi: circa 5mila persone, un vero e proprio fiume umano.

A celebrare la funzione il parroco don Bruno Cavezzan, che ha citato l'ultimo messaggio lasciato da Ennio Doris, proprio una settimana prima di morire: "Senza la fede è molto difficile superare qualsiasi cosa, soprattutto le malattie", queste le parole del fondatore di Banca Mediolanum. Dunque la prima orazione di Stefano Volpato, direttore commerciale di Mediolanum, che ha voluto ricordare Ennio Doris con queste parole: "Siamo nella tua Tombolo, la casa della tua famiglia qui erano le tue radici e i tuoi valori".

 

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