Bruno Vespa, un atroce dubbio sul super green pass: "Ecco perché può finire in burletta"
"Una fortissima limitazione della libertà personale": così Bruno Vespa ha definito il Super green pass, il certificato verde che sarà rilasciato solo a guariti e vaccinati e che entrerà in vigore a partire dal 6 dicembre. Si tratta di uno strumento che taglia fuori tutti quelli che hanno scelto di non vaccinarsi, che così non avranno la possibilità di andare al bar, al ristorante, ma neanche al cinema, al teatro o allo stadio. Pur essendo una forte limitazione, secondo Vespa si tratta anche dell'unica strada possibile per sconfiggere il virus. "Siamo al punto di svolta di una guerra di cui finalmente s’intravede la fine e certe strette sono purtroppo necessarie", ha scritto nel suo editoriale sul Giorno.
Green pass, altra stretta: spunta la lista nera, ecco quali certificati vengono revocati
Secondo il giornalista, non possiamo rischiare adesso. Ecco perché "dovremo essere severi con i troppi che saranno tentati di eludere le norme". E anche se i controlli non potranno mai essere capillari, non dovranno comunque mancare. Per esempio, scrive Vespa, "i ristoranti che avranno ammesso clienti irregolari andranno chiusi per un periodo, se non altro per un atto di rispetto nei confronti dei commensali corretti".
"I contagi avvengono prevalentemente per tre ragioni - ha continuato il giornalista -. Persone incoscienti che senza protezione si avvicinano a persone non vaccinate per ignoranza (il gruppo di preghiera che ha formato un cluster di contagi a Medjugorje) o per arroganza incosciente (i giovani altoatesini che si sono contagiati deliberatamente sperando che la malattia fosse una scorciatoia per avere il Green pass). Persone vaccinate all’inizio della campagna e quindi con gli anticorpi molto ridotti". Infine, però, ci sono anche i no vax, quelli che scelgono consapevolmente di non vaccinarsi, "per paura o per resistenza ideologica". Il 6 dicembre, comunque, sarà una data chiave: "È qui che si vedrà la capacità del nostro Stato – inteso nella sua interezza – di esercitare i controlli adeguati. Altrimenti finirebbe in burletta. E non possiamo permettercelo".