Variante Omicron, "tolleranza zero: lockdown contro la mutazione". Italiani chiusi in casa, chi sgancia la bomba
Andrea Crisanti spiega che cosa dovrebbe fare il nostro Paese dopo la comparsa della variante Omicron. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare è per il pugno duro: "Se questa variante è resistente al vaccino e se viene identificata in qualche area del Paese bisogna sigillare tutto, fare una specie di zona rossa, e confinarla. Non è che ci sono alternative, perché prima o poi la variante arriva. La cosa più importante è sviluppare un vaccino che sia in grado di intercettarla", chiarisce.
"Penso che la cosa più importante da fare ora è un campionamento approfondito per vedere se in Italia si è già manifestata. E se si è manifestata bisogna confinarla con tolleranza zero. Con quali misure? Dipende dalla gravità della situazione, perché se questa variante è resistente al vaccino non è che ci si può scherzare", precisa sempre Crisanti.
"Sicuramente fare un lockdown dove questa variante si dovesse presentare ha un unico effetto: quello di guadagnare tempo, mentre si aspettano vaccini", anticipa il professore che non vede molto fattibile la decisione di bloccare i voli dai Paesi più a rischio: "Blocchiamoli pure, ma non credo che questo abbia mai fermato qualcuno, lo dico sinceramente. E tra le altre cose non sappiamo neanche se questa variante è già in mezzo a noi. Ogni tanto qualche variante emerge perché ha delle caratteristiche di trasmissibilità più elevata rispetto ad altre. Siamo un una fase di osservazione e se sarà confermato che resiste ai vaccini bisogna che le aziende aggiornino immediatamente la loro composizione e che i Paesi mettano in campo misure che attenuino l'impatto della variante per 4-5 mesi, il tempo di aggiornare e distribuire i nuovi prodotti scudo. Ma misure di contenimento bisognerà metterle in campo nel caso di alta virulenza e di una variante in grado di superare i vaccini", conclude Crisanti.