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Vaccino, allarme-terza dose: ecco le regioni in cui manca il siero. Contagio, ora è lotta contro il tempo

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Antonio Castro
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Adesso c'è da correre a somministrare la terza dose. Il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, giudica l'accelerazione sulla terza dose un fatto «estremamente importante», dice a Porta a Porta. Insomma, pedalare è l'imperativo. Lunedì «abbiamo fatto un nuovo record di terze dosi: oltre 164mila», ha spiegato il generale Francesco Paolo Figliuolo. L'alto ufficiale degli alpini confida di continuare così. «La struttura commissariale ha già distribuito oltre 100 milioni di dosi in Italia (di cui 95 milioni somministrate), portando così l'87% della popolazione over 12 sotto vaccinazione Covid. Figliuolo spiega che «abbiamo uno scudo». Certo siamo ormai in piena «quarta ondata e i contagi sono in salita». Però, puntualizza, «gli ospedali stanno tenendo e oltre alla professionalità del personale sanitario va detto che il vaccino sta facendo la sua parte».

 

 

 La situazione sarà pure meno "pesante" rispetto all'anno scorso di questi tempi, però gli Hub vaccinali vengono riaperti. A Milano lavora già a pieno regime l'Hub vaccinale di Palazzo delle Scintille, gestito dal Policlinico di Milano. Guido Bertolaso, coordinatore regionale della campagna vaccinale lombarda, garantisce che sono state raggiunte «30mila somministrazioni di terze dosi al giorno». «Saranno oggi più di 2 milioni i cittadini lombardi che hanno aderito alla terza dose di vaccino anti Covid, per una media giornaliera di 128.644 prenotazioni nell'ultima settimana. Solo ieri le adesioni sono state poco meno di 184mila», fa di conto la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti. In Lombardia sono 800mila le somministrazioni di terza dose già effettuate. E c'è bisogno di riaprire le strutture temporanee per non ingolfare gli ospedali. A Roma Figliuolo assicura che è «prossima la riapertura dell'Hub vaccinale della Cecchignola, proprio per incrementare nel Lazio le terze dosi». Il problema, semmai, è anticipare le somministrazioni. Lunedì il ministero ha ridotto da 180 a 150 giorni l'intervallo necessario tra la seconda dose e la terza. Mettendo sotto pressione la macchina logistica. Dovendo quindi riprogrammare le prenotazioni già "scedulate". «Nel Lazio», spiega in una nota l'Unità di crisi Covid della Regione Lazio, da ieri «mattina è già possibile prenotare il vaccino in applicazione della nuova circolare ministeriale dei 150 giorni». E così 14mila persone hanno «anticipato il proprio appuntamento». In Puglia le prenotazioni sono triplicate. In Sardegna da oggi partiranno le prenotazioni per «gli over 40 per la dose booster anti Covid-19». Dall'altra parte d'Italia, in Trentino, «sono 10mila gli over 40 trentini che in 24 ore hanno già prenotato la terza dose».

 

 

Se riaprono i centri vaccinali straordinari - viste le carenze di personale sanitario lamentate dai sindacati di categoria- Figliuolo ha voluto prorogare «fino al 31 luglio 2022 l'accordo quadro» per il personale sanitario. Non più tardi della scorsa settimana i medici e gli infermieri del 118 avevano lanciato l'allarme. «Mancano all'appello 4.000 medici che rappresentano circa il 30% della struttura organica necessaria per far funzionare adeguatamente i pronto Soccorso». Ai confini italiani la situazione va complicandosi. L'Austria anticipa la terza dose a 4 mesi ed «entro i 6 mesi», mentre il Green pass resta valido per 360 giorni. A preoccupare è ora la Svizzera dove la situazione viene giudicata come «critica e le prospettive sfavorevoli», sintetizza Patrick Mathys dell'ufficio federale della sanità pubblica (Usp). E a metà dicembre la situazione «potrebbe essere simile» a quella dell'Austria, dove le autorità hanno imposto il lockdown. 

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