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Tumore al seno, "non operiamo": donne costretta a lasciare l'ospedale, horror a Sassari

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La Nuova Sardegna ha acceso i riflettori su un problema molto serio che affligge la regione dal punto di vista sanitario. Le donne con un tumore al seno sono infatti costrette ad attendere anche 90 giorni prima di poter essere operate: un ritardo che abbassa le possibilità di sopravvivenza, dettato dal fatto che a Sassari le sale operatorie per questo tipo di patologia oncologica vengono concesse col contagocce.

 

 

I chirurgi che compongono lo staff della Smac (Senologia multidisciplinare aziendale coordinata) hanno lanciato l’allarme: “Arrivano donne con tumori in stadio avanzatissimo, roba che non vedevamo da anni. Da metterci le mani nei capelli”. Il quadro allarmante e a tratti inquietante è stato illustrato dai chirurghi agli esponenti politici del Pd, con la speranza che la situazione possa sbloccarsi in qualche modo. Intanto l’intera equipe ha fatto sapere che se non dovesse essere trovata una soluzione da parte della Regione o della direzione aziendale, allora scatterebbero le dimissioni in blocco.

 

 

La Nuova Sardegna descrive la Smac come una sorta di “oasi di volontariato medico”, ma allo stesso tempo è “evanescente sotto il profilo istituzionale” e questo crea un problema nel momento in cui bisogna fissare l’operazione: ci sono circa 50 pazienti in lista di attesa e per un appuntamento occorrono anche 90 giorni, troppi per per chi ha un tumore al seno che intanto continua ad avanzare.

 

 

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