Bollettino 23 novembre: contagi e morti salgono ancora. Ricoveri, le otto Regioni messe peggio
La curva dei contagi torna a salire dopo la breve pausa del fine settimana, dipesa come al solito dal minor numero di tamponi analizzati. La situazione epidemiologica dell’Italia continua a essere sotto controllo, ma non fa dormire sonni tranquilli, soprattutto in vista del Natale: ecco perché il governo presieduto da Mario Draghi si appresta ad approvare un nuovo decreto, che dovrebbe entrare in vigore dall’inizio di dicembre.
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Il bollettino di oggi, martedì 23 novembre, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 10.047 contagiati, 6.965 guariti e 83 morti a fronte di 689.280 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è sceso all’1,5 per cento: -0,9 rispetto a ieri, quando i test erano molti di meno, dato che chi li fa per motivi di lavoro in generale non ne ha bisogno nel fine settimana. Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione rimane gestibile anche se sale in maniera lenta ma costante: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +90, mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è +11.
Dal rapporto dell’Agenas emerge più nel dettaglio il dato delle Regioni: in otto di esse i ricoveri di pazienti Covid con sintomi sono in aumento. Si tratta di Marche (10 per cento), provincia autonoma di Bolzano (9), Toscana (8), Calabria (7), Umbria (7), Sardegna (6) e Puglia (4). In altre sei Regioni è invece salita la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva: Basilicata (al 2 per cento), Lombardia (all'11), Veneto (6), Piemonte (6), Sicilia (al 10) e Trento (10).