L'aria che tira, Andrea Crisanti: "Covid e contagio, differenza minima tra vaccinati e non", perché stiamo affondando
Il lockdown per soli non vaccinati non ha molto senso. Andrea Crisanti, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, confronta i dati sul Covid degli altri Paesi e arriva a una conclusione per certi versi sconvolgente, e senza dubbio inquietante.
"Il mio discorso non ha alcuna componente ideologica - premette il microbiologo, che un anno e mezzo fa affrontò insieme al governatore Luca Zaia la prima ondata della pandemia in Veneto salvo "rompere" polemicamente con l'amministrazione leghista -. Paragoniamo l'Irlanda e la Gran Bretagna. In Irlanda c'è l'85% della popolazione vaccinata e il 95% vaccinabile, in Inghilterra le percentuali sono il 10% minori e il numero di casi di contagiati è paragonabile. Cosa vuol dire? Che dopo 5 o 6 mesi di campagna vaccinale, la differenza dei non vaccinati in questo momento rispetto alla trasmissione non ha un grossissimo impatto".
E in Italia? "C'è un fenomeno che all'estero non esiste, le manifestazioni dei no vax. Riunendosi annullano completamente l'effetto vaccinazione che gli diamo noi vaccinati. Se si mettono tutti insieme, il virus si diffonde come una bomba. Oltre a Green pass e mascherine, l'unica distinzione da fare credo sia impedirgli di fare manifestazioni senza protezioni".
Detto questo, è necessario accelerare sulla terza dose. "Questa caccia alle streghe sui No Vax distoglie dall'obiettivo principale, l'Italia ha questo atteggiamento così provinciale, pensano di essere i migliori", accusa il professore. "Da giugno sappiamo che terza la dose, ce l'aveva già mostrato Israele. E già da un mese il governo inglese ha deciso di accelerare sulle terze dosi. C'è qualcosa che non capiamo, non è stata fatta nessuna analisi in Italia per capire quali erano i vaccini che davano più protezione. I No Vax non devono essere la foglia di fico per coprire errori di strategie e nelle decisioni".