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Eitan Biran, la Corte Suprema di Israele sospende il rientro in Italia: accolto il ricorso del nonno

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Sospeso il rientro in Italia di Eitan, il bambino di 6 anni sopravvissuto alla strage del Mottarone. La Corte Suprema d'Israele - cui si era appellato il nonno accusato di sequestro, Shmuel Peleg - ha congelato l’esecutività della sentenza emessa dal Tribunale di Tel Aviv lo scorso ottobre. Una sentenza che aveva disposto il ritorno del piccolo a Pavia insieme alla zia affidataria Aya. "Il signor Peleg ha dimenticato che occorre occuparsi del bene del bambino e continua ad impedire ad Eitan di tornare al tessuto sociale ed educativo da cui è stato rapito", hanno dichiarato i legali della zia Aya Birani. 

Adesso la Suprema Corte deve attendere la presentazione delle osservazioni delle parti: gli avvocati della zia paterna e tutrice di Eitan hanno tempo fino al 21 novembre per presentare la loro replica, mentre i legali del nonno devono presentarli entro il 23, per eventuali controrepliche. Dopodiché la Corte Suprema stabilirà come procedere. Nel ricorso, i legali del nonno di Eitan avevano chiesto di disporre "un esame immediato da parte di esperti per chiarire quale sia la reale volontà del bambino ed il suo bene". 

La scelta di Peleg di ricorrere alla Corte è avvenuta nei 7 giorni previsti dalla Corte di appello di Tel Aviv, che aveva respinto il ricorso presentato dal nonno disponendo il rientro entro 15 giorni del piccolo. Il 30 ottobre scorso invece il Gip di Pavia aveva firmato un mandato di arresto internazionale per Shmel Peleg e per il presunto complice Gabriel Alon Abutbul, accusati - in concorso con la nonna materna Esther Cohen - dei reati di sequestro di persona, sottrazione e trattenimento di minore all’estero.

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