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Zone rosse e cambio di colore, ecco comuni e regioni a rischio: l'ultima stretta contro il Covid

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I contagi da Covid tornano a crescere in Italia, per questo il governo sta pensando a delle soluzioni per evitare il peggio. Sul tavolo ci sarebbe soprattutto l'ipotesi di ricorrere a micro zone rosse dove scoppiano dei focolai, con conseguente aumento del tasso di positività e strutture sanitarie in difficoltà. I dati, da questo punto di vista, non sono affatto rassicuranti: secondo l'ultimo rapporto Iss su 21 regioni, ben 17 registrano focolai in aumento. 

Inoltre ci sono 60 province che negli ultimi sette giorni hanno registrato un aumento dell'incidenza almeno del 40% rispetto a una settimana fa. Quelle con i valori più alti sono soprattutto nel Nord Est del Paese: tre nel Friuli Venezia Giulia, tre in Veneto, la provincia autonoma di Bolzano e due in Emilia Romagna. Le micro zone rosse, come spiega il Messaggero, potrebbero essere introdotte con apposite ordinanze varate dai presidenti di Regione o dai sindaci. Proprio come successo in Sicilia quest'estate.  

I parametri per decidere il cambio dei colori, comunque, sono sempre tre: incidenza dei casi su 100mila abitanti e poi occupazione dei reparti medici e delle terapie intensive. Anche sulle oscillazioni dell'indice Rt gli scienziati sono estremamente prudenti perché si tratta di stime. Nell'ultimo rapporto Iss, infatti, si legge: "Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati".

 

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