Covid, "fiammata inevitabile". Quarta ondata sull'Italia: quando torneremo a tremare. "Variante Delta plus preoccupante"
Una "nuova fiammata a gennaio". Il Coronavirus torna a far paura, si parla di nuovo di "lockdown" e di "Natale a rischio". I numeri non sono (ancora) quelli del novembre 2020, né per i contagi né per i ricoveri, ma Walter Ricciardi, ordinario alla Cattolica e consulente per le questioni internazionali del ministro della Salute Roberto Speranza, analissa la situazione con più di una punta di inquietudine.
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Siamo all'inizio della quarta ondata: "L'Europa è spaccata. A Sud noi e la Spagna andiamo molto meglio rispetto al resto del continente, cioè all'Est, dove è in corso una tragedia, e al Nord, che comunque ha molti problemi". "L'alta copertura vaccinale e il Green Pass introdotto ormai da molto tempo", spiega, dovrebbero mantenerci al riparo da numeri drammatici. Ma "non possiamo evitare il rialzo dei casi: andrà avanti, abbiamo ancora troppi non vaccinati. Terremo però sotto controllo il virus, evitando una quarta ondata pesante".
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Serve però un nuovo scatto nella immunizzazione: "Israele ci ha detto che dopo sei mesi ci vuole una dose di richiamo per tutti i cittadini. Ci arriveremo anche noi" e "va avviata una campagna di informazione efficace per spiegare quanto sono importanti sia la vaccinazione di base che la dose di richiamo". L'esempio da non seguire è quello inglese: lockdown rinviato, troppa fiducia nella vaccinazione e apertura totale affrettata hanno prodotto "decine di migliaia di casi di Long Covid, anche tra i bambini".
E sempre per colpa della gestione britannica, sostiene Ricciardi, "facendo circolare il virus in modo incontrollato, agevolano la formazione di nuove varianti. La Delta plus ha variazioni strutturali sulla proteina Spike molto preoccupanti". In Italia, il picco è atteso "presumibilmente tra gennaio e febbraio. Di sicuro però la mortalità sarà più ridotta di quella delle prime grandi ondate proprio grazie ai vaccini, che comunque un po' proteggeranno".