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Trieste, "vietato manifestare fino al 2022": estremi rimedi contro i no-pass. Ma la città può esplodere: tam-tam tra i rivoltosi

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Il diritto alla salute prevale su quello a manifestare a Trieste, dove a causa delle continue proteste contro il Green Pass è stato registrato un preoccupante aumento dei contagi. Per questo il sindaco Roberto Dipiazza e il prefetto Valerio Valenti hanno deciso di correre ai ripari, adottando dei provvedimenti duri, nella speranza che basti a evitare il ritorno in zona gialla nelle prossime settimane.

Quindi fino al 31 dicembre 2021 nella piazza Unità d'Italia a Trieste sarà vietato manifestare contro il Green Pass. “Chi violenterà questo divieto sarà punito con ammende molto importanti”, ha fatto sapere il sindaco Dipiazza, tra l’altro fresco di elezione. Poi il prefetto Valenti ha spiegato la misura: “Nel bilanciamento degli interessi per me prevale il diritto alla salute sul diritto a manifestare. Occorre individuare forme che non reprimano questo diritto ma lo comprimano alla luce delle evidenza scientifiche”. Da qui la decisione di non rendere più disponibile piazza Unità d’Italia fino all’anno nuovo.

Il prefetto ha anche voluto rivolgere un appello ai manifestanti no-Green Pass, che avevano trovato la loro “capitale” in quel di Trieste: “Siete liberi di fare quello che volete, di non vaccinarvi, ma lasciate liberi gli altri”. È infatti evidente che l’aumento dei contagi sia in città che in regione siano legati alle ultime manifestazioni contro la certificazione verde. La decisione, però, rischia di alzare ulteriormente la tensione nella città che, da tempo, è l'epicentro delle proteste contro il Green pass: il timore, insomma, è che la situazione possa sfuggire di mano, degenerando in scontri e violenze.

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