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Vaccino Johnson & Johnson, "l'allarme inascoltato": disastro di Roberto Speranza, 1,5 milioni di italiani in pericolo

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Per quel che riguarda il vaccino Johnson & Johnson, in Italia, è l'ora del caos. In Italia infatti ci sono un milione e mezzo di persone vaccinate con quel siero che, in base alle ultime risultanze scientifiche, starebbe perdendo efficacia prima del previsto. E proprio per questo si sta parlando della seconda dose (J&J è monodose), da fare al più presto. Peccato però che, come rivela Il Tempo, questi italiani in attesa del richiamo sono stati di fatto dimenticati da Roberto Speranza e dal ministero della Salute.

Si pensi, per esempio, che la Fda statunitense, l'equivalente della nostra agenzia del farmaco, il 20 ottobre scorso ha dato il via libera al "richiamo" al vaccino J&J, sottolineando come la seconda dose vada fatta due mesi dopo la prima. Insomma, un netto taglio dei tempi. In Italia, però, fino ad ora niente si è mosso.

 

Certo, se ne è parlato. Per primo, una settimana fa, Walter Ricciardi, consulente di Speranza, che in tv ha confermato come l'efficacia del siero J&J cali dopo due mesi, per poi aprire al richiamo. Dunque Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità: "È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda, e successivamente anche da parte di Ema, per la somministrazione di una seconda dose con un vaccino mRna, che avrebbe il vantaggio di generare una risposta immunologica anche migliore. Anche somministrandolo oltre due mesi non inficia l’efficacia. Appena arriveranno le indicazioni delle agenzie regolatorie, si farà tutto velocemente", ha fatto sapere. E ancora, Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute che ha fatto sapere che "ci sarà una priorità per coloro che hanno fatto il vaccino J&J che dovranno fare la seconda dose. Le indicazioni saranno date a breve in maniera chiara ed esaustiva".

 

Peccato però che alle parole non siano seguiti i fatti. C'è infatti anche chi ha cercato di prenotare il richiamo, senza però riuscire ad ottenere la benché minima informazione. Insomma il tempo passa, i contagi risalgono e tutto tace. Soprattutto tace Roberto Speranza. Il Tempo fa sapere che la prossima settimana, il 2 e 3 novembre, la Commissione consultiva tecnico-scientifica dell'Aifa dovrebbe esaminare la vicenda. E si spera che la situazione si sblocchi. E che non sia troppo tardi.

 

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