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Generale Figliuolo, bomba del braccio destro: "Provvedimenti in 7 giorni". Covid, l'ombra del lockdown "selettivo"

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Il coronavirus anche in Italia sta alzando la testa. Scontato, insomma, che si pensi a come contenere la recrudescenza della pandemia. E a spiegare cosa potrebbe aspettarci, ci pensa Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consigliere del generale Paolo Figliuolo, il commissario all'emergenza Covid. In sintesi, mascherine e distanziamento anche nelle manifestazioni, tamponi rapidi quotidiani per i lavoratori, vaccini ai bambini appena si potrà, lockdown solo per i non vaccinati. Queste le ipotesi sul tavolo, spiegate in un'intervista a Il Giornale.

"Tra una settimana si dovranno prendere altri provvedimenti se i numeri salgono. Non si torna indietro, sarebbe oltraggioso per chi si è vaccinato", spiega Rasi. Dunque, insiste sulla necessità di accelerare sul vaccino: "Ormai abbiamo convinto chi aveva perplessità modeste o chi era disposto al dialogo. Dobbiamo insistere per abbattere le diffidenze ma non convinceremo chi ha idee preconcette". Sui no-vax, sottolinea: "I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non posso danneggiare l'economia e penalizzare gli italiani immunizzati".

Poi, Rasi, con franchezza spiega che tra una settimana si aspetta "un'escalation dei contagi e quindi bisognerà prendere una decisione. Vanno identificati i focolai e se nascono nei luoghi di lavoro si devono restringere le maglie attorno ai non vaccinati". Quindi un'apertura al lockdown per non vaccinati, sul modello dell'Austria: "L'esperienza dell'Austria va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare", conclude il consulente di Figliuolo.

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