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Cianuro nell'acqua potabile, l'allarme sanitario: chi deve fare attenzione, in Italia

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L'incendio che ha distrutto parte dell'azienda Galvanica Formelli, una ditta orafa, alla periferia Sud di Arezzo sta mettendo in allarme tutta la zona per il rischio inquinamento. I vigili del fuoco, intervenuti subito dopo il rogo, hanno spento le fiamme lavorando per tutta la notte e riuscendo a risolvere il problema della colonna di fumo nero che si era sprigionata. Nel frattempo, il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha spiegato che "il rischio di inquinamento atmosferico si è diluito ed è pressoché terminato".

 

 

 

Resta, però, un altro pericolo, quello delle acque. "Questa notte sono state costruite due dighe di contenimento per spezzare il flusso delle acque di scolo della fogna, che poi va verso il canale maestro della Chiana, e che sicuramente contenevano cianuro", ha fatto sapere il primo cittadino, che poi ha aggiunto: "La raccomandazione più importante resta quella del non uso delle acque della Chiana, perché nell'immediatezza dell'incendio il flusso si è inizialmente disperso nel canale attraverso il sistema fognario". Il rischio, insomma, è di bere dell'acqua avvelenata. Nel frattempo, sono al lavoro le ditte specializzate in bonifica di acque e fognature, insieme alla Protezione civile. 

 

 

 

Stanno migliorando, invece, le condizioni dei due dipendenti trasferiti in ospedale per intossicazione dopo l'incendio. Per quanto riguarda le cause che hanno innescato il rogo, invece, sarebbero del tutto fortuite. "Si è trattato di un corto circuito che ha provocato l'incendio", ha confermato la proprietà dell'azienda. 

 

 

 

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