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Variante Delta, efficacia dei vaccini già calata del 15%: cosa potrebbe accadere 

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Cresce la preoccupazione per la variante Delta. Contro questa mutazione, che ha preso il sopravvento ormai da mesi, pare che l'efficacia dei vaccini sia calata di circa il 15%. Lo ha rilevato - come riporta il Giornale - l’Istituto Superiore di Sanità nel bollettino settimanale di sorveglianza integrata. Nonostante le differenze di protezione tra i vari vaccini in circolazione, resta comunque alta l’efficacia preventiva nei confronti di ricoveri (tra il 92% e il 95%), terapie intensive (tra il 95% e il 97%) e decessi (tra il 91% e il 97%).

 

 

 

Nel report dell'Iss si segnala anche l'aumento di casi tra operatori sanitari, che passano da 306 a 371 in una settimana e ora sono pari al 3,6% del totale dei casi nella popolazione. Questo dato non ha sorpreso particolarmente gli esperti: si evidenzia in questo modo la necessità della terza dose fin da subito per coloro che si sono vaccinati oltre 6 mesi fa, come gli operatori sanitari ma anche i più fragili e anziani. Poi toccherà anche a tutti gli altri. L'obiettivo è evitare la quarta ondata. 

 

 

 

Intanto l’Oms sta monitorando due mutazioni supplementari alla variante Delta: Y145H e A222V. Al momento ci sono già stati dei casi nel Regno Unito, in Russia, negli Stati Uniti, in Danimarca, in Germania e anche in Italia. Gli esperti affermano che la cosiddetta "Delta Plus" non dovrebbe farci allarmare più di tanto, nonostante sia almeno del 15% più contagiosa. In ogni caso va tenuta sotto controllo. "Ci sono al momento in Italia numeri di sequenze limitati, presenti in molte regioni. Tutto il sistema è in questo momento allertato. Sono stati fatti 86 sequenziamenti al 19 ottobre e sono distribuiti un po' in tutte le regioni", ha spiegato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.

 

 

 

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